MAGENTA – Per la presentazione del libro ‘Il gatto di rue Crémieux’ Tino Malini – de La Memoria del Mondo – ha scelto il tardo pomeriggio della vigilia della Festa Nazionale del Gatto che, dal 1990, si celebra il 17 febbraio.
Così ‘al piano di sopra’ della libreria di galleria dei Portici abbiamo conosciuto l’autrice Laura Giulia D’Orso e il gatto, protagonista – per citare lo stesso Malini – di “una bellissima favola per adulti e bambini”. Bigio, questo il nome del micio dagli occhi e dal pelo grigi, è un tipo di cui non puoi non innamorarti (se ami i gatti, ne sono certa! se no, ne sono quasi sicura, potrebbe accadere), seguendolo nel suo girovagare tra i comignoli sui tetti di ardesia, silenzioso attento ironico osservatore della vita degli abitanti della “stretta e angusta viuzza incastonata nel dodicesimo arrondissement” della ville lumière. A Laura Giulia D’Orso non sono occorse molte pagine – un ottantina, foto e illustrazioni comprese – per narrare una storia densa e delicata i cui personaggi descrive con pennellate efficaci (l’autrice dice di aver tratto spunto per ognuno da un dipinto). Musa ispiratrice del libro, ed. La Memoria del Mondo, è stato uno scontroso certosino di una colonia felina non lontana dalla abitazione dell’autrice, mentre si deve ai padiglioni di Expo 2015 la scelta d’ambientare la vicenda nella Parigi dell’Epoca Bella, sede, nell’aprile del 1900, della prima Esposizione Universale. E’ stato soprattutto sul fermento socio-culturale, politico e artistico, caratteristico di quel periodo (ultimi decenni dell’800/inizio della Grande Guerra) che la D’Orso ha concentrato il proprio intervento incontrando con il pubblico magentino.
Franca Galeazzi
