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Dall'archivio:

A Cameri- due passi dall’Est Ticino- decolla il primo F-35. Ma senza nessun annuncio..

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La rivelazione sul Corriere della Sera di domenica 29

CAMERI – Che a Cameri, distante pochi chilometri da Magenta, ci sia una base aeronautica militare dove si sta lavorando da molto tempo agli F-35, i modernissimi aerei da guerra acquistati dal Ministero della Difesa, lo sanno in molti.

Ma nessuno,  o quasi, sapeva che ci sono già stati dei voli di prova di questa modernissima arma moderna nei nostri cieli: invece è avvenuto settimana scorsa, precisamente martedì 24. L’ha rivelato il Corriere della Sera di ieri, domenica, che ha confermato come la notizia sia stata tenuta nascosta.

 Il primo F-35B, aereo a decollo corto e atterraggio verticale, interamente costruito nella base di Cameri, a nordest di Novara, ha compiuto un volo di collaudo martedì. Il pilota è rimasto ai comandi più di un’ora seguendo una scaletta prestabilita di prove tecniche, aggiunge il Corriere. Dalla Difesa, nessuna comunicazione e niente presenza della stampa.

Mantenere il silenzio, secondo Dino Tricarico, ex capo di stato maggiore dell’Aeronautica, «è una scelta stravagante che si spiega solo col fatto che siamo in campagna elettorale: meglio non parlare di F-35, argomento divisivo che crea polemiche. Si vuole evitare di toccare questo tasto, perché l’F-35 fa perdere voti». Anche se il ministero della Difesa, in una nota, precisa che non c’è alcuna volontà di nascondere l’evento: «il primo test di volo in modalità atterraggio verticale» di questo aereo «è previsto per la prossima settimana».

Ecco la scheda tecnica pubblicata dal quotidiano di via Solferino:

A Cameri l’Aeronautica italiana ha creato uno stabilimento, vero gioiello tecnologico, che ha convinto gli americani a concedere al nostro Paese, unico caso fuori dagli Stati Uniti, la possibilità di costruire i cassoni alari, i contenitori del motore, e assemblare gli interi velivoli F-35. 
Inizialmente l’Italia aveva prenotato 131 caccia F-35 per un costo totale stimato attorno ai 12,9 miliardi di dollari. In seguito alle polemiche per la spesa elevata, si è deciso di ridurre a 90 l’acquisto degli F-35 Lightning (fulmine), un caccia di quinta generazione, concepito in modo da essere invisibile ai radar e operare in rete con altri sistemi d’arma. I 90 presi dall’Italia (60 nella versione a decollo normale e 30 a decollo verticale) serviranno a rimpiazzare i cacciabombardieri Tornado e Amx dell’Aeronautica e gli Harrier della Marina. 

Sugli F.35 si erano abbattuti di recente gli strali del Movimento 5 Stelle di altre forze politiche. Ma la realtà non cambia: gli F-35 hanno già sfrecciato nei cieli confinanti con l’Est Ticino e il Magentino.

 

 

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