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90 mini atleti al camp del Rugby Parabiago: un successo

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Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

PARABIAGO  – Si è concluso al campo Venegoni-Marazzini il Parabiago Summer Camp che ha visto Rugby Parabiago accogliere circa 90 bambine e bambini a settimana, nel periodo 15 giugno – 11 settembre, escludendo soltanto il periodo centrale di agosto.

Un camp estivo che si è svolto in un momento storico molto particolare, come tutti sappiamo, che ha dovuto sottostare a regole ferree in materia di sicurezza.

Ma il divertimento? Lo chiediamo a Luca Fulciniti, uno dei tre responsabili del Camp con Clara Mazzagatti e Riccardo Rizzo.

Luca: Il divertimento c’è stato, assolutamente! Abbiamo organizzato attività ludico-sportive che rispettassero le norme anti-Covid senza dimenticarci che viviamo dei sorrisi delle nostre bambine e bambini, anche sotto la mascherina…Ci eravamo posti l’obiettivo di divertire e divertirci, dopo un periodo molto difficile per i giovanissimi. Crediamo di esserci riusciti.

Come è stato organizzato il Camp?

Riccardo: I gruppi variavano in base al numero di iscritti ma in linea di massima erano nuclei da otto, con un educatore dedicato. I gruppi non potevano venire in contatto tra loro e l’uso della mascherina era obbligatorio in tutti i momenti in cui non si faceva attività sportiva. Il materiale era sanificato dopo ogni utilizzo e gli ambienti cinque volte al giorno. Le attività erano multidisciplinari e variavano settimanalmente: abbiamo giocato a rugby, calcio, basket, volley, atletica, dodgeball, pallamano, frisbee, baseball. E abbiamo proposto attività di natura educativa come inglese, spagnolo, teatro, arte. Siamo anche usciti dal Centro Sportivo, organizzando gite al Parco del Roccolo, con la Protezione Civile per le vie di Parabiago e in piscina, sempre nel rispetto delle norme anti-Covid.

Abbiamo avuto l’onore di essere valutati dal Coni come Educamp, dopo la gradita visita della Presidentessa Claudia Giordani, perché abbiamo rispettato tutti gli standard richiesti.

 

Un bell’impegno per tutti gli educatori.

Clara: Assolutamente. Ci teniamo a ringraziare di cuore tutto lo staff di educatori e collaboratori, circa 35 persone, provenienti non solo da Rugby Parabiago ma anche da altre realtà sportive (e non) del territorio, che hanno contribuito all’ottima riuscita del Camp. L’impegno richiesto è stato ben maggiore di quanto accade normalmente nei camp estivi e per questo hanno ricevuto un riconoscimento. L’attenzione doveva sempre essere molto alta e sono stati giustamente ricompensati per il loro lavoro. Il lavoro di squadra svolto ci permette di essere ottimisti, perché le competenze e i legami, sviluppati dagli educatori tra realtà differenti, saranno un beneficio per il Club anche nel futuro.

Ringraziamo anche i genitori che ci hanno dato fiducia, anche in un momento difficile come questo.

Come si sono comportati i bambini in merito al rispetto delle normative?

Clara: Le bambine e i bambini presenti al Camp sono stati bravissimi ed esemplari! Hanno accettato di buon grado le regole e non hanno faticato a rispettarle.

Abbiamo con noi Stefania, mamma di un bambino che ha partecipato al Parabiago Summer Camp. Stefania, cosa ci racconti della tua esperienza?

Sono stata felice di portare Matteo al Camp Estivo. Uscivamo da un periodo di lockdown molto difficile, soprattutto per i bambini. Era importante per loro poter rivedere gli amici, stare all’aperto, giocare, muoversi e divertirsi. Ma allo stesso tempo era necessario tutelare la salute di tutti. Credo che il Parabiago Summer Camp abbia raggiunto entrambi gli obiettivi. Matteo è sempre tornato a casa stanco e felice, pur dicendomi che tante cose non si potevano fare. Ma è stato un grande passo verso una “normalità” che tutti noi speriamo possa arrivare presto.

Chiediamo a Giampiero Grimoldi, Presidente di MiniRugby Parabiago e COVID Manager del centro sportivo come si è arrivati a poter organizzare questo camp e quali difficoltà sono state superate.

La progettualità del camp è partita durante la fase di lockdown, senza ancora conoscere le normative che sarebbero state emanate. È stato poi sviluppato il progetto in collaborazione con il Comune di Parabiago e la supervisione dell’Azienda Sociale del Legnanese, per garantirne il regolare svolgimento e la tutela delle famiglie. Quando all’inizio di giugno sono uscite le norme di riferimento, abbiamo lavorato alacremente per metterle in atto. Non è stato un percorso semplice ma ci ha dato enormi soddisfazioni. E’ stato meraviglioso vedere le famiglie affidarci i propri figli con il sorriso e la voglia di rinascere e siamo felici di avergliene dato la possibilità. Non ci tiriamo mai indietro di fronte alle difficoltà: in ogni nostra attività c’è competenza, passione e dedizione.

Come siete riusciti a garantire un costo settimanale accessibile alle famiglie?

Lo sforzo del Club è stato quello di chiedere un contributo minimo alle famiglie grazie al supporto di alcuni partners che ci hanno sostenuto economicamente o tramite l’erogazione di servizi.

Il mio grazie va a loro, oltre che alle Autorità che hanno collaborato al progetto, al Coni, a tutto lo staff, alle realtà sportive con le quali abbiamo collaborato e ai genitori che, ancora una volta, hanno creduto in noi.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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