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8 marzo MALE: pregiudicato 55enne porta la moglie nei boschi per picchiarla, arrestato dai CC

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MONZA  Nei giorni scorsi i carabinieri della Compagnia di Seregno (Monza) hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei confronti di un 55enne pregiudicato siciliano residente a Verano Brianza (Monza), il quale dallo scorso mese di settembre a oggi si sarebbe ripetutamente reso responsabile di atti di violenza fisica e psicologica nei confronti della compagna convivente.
 

Lo ha riferito l’Arma di Monza, spiegando che nello scorso febbraio, la donna aveva dovuto ricorrere alle cure della guardia medica, alla quale aveva raccontato di aver ricevuto dal marito un pugno allo stomaco al culmine di una lite. Il sanitario aveva chiesto l`intervento dei carabinieri che, nonostante la donna non avesse intenzione di sporgere denuncia e si dimostrasse alquanto refrattaria a fornire dettagli sulla sua situazione, avevano comunque avviato le indagini informando l’autorità giudiziaria.

Le indagini avevano ricostruito che la vittima, nell’agosto 2021, per uscire da un`altra storia sentimentale travagliata e violenta con un altro uomo, aveva trovato rifugio proprio nel 55enne che l`aveva accolta come suo salvatore, anche manifestandole apertamente il suo disprezzo per gli uomini che alzano le mani contro le donne. Ma dopo un mese di convivenza, l`uomo avrebbe invece iniziato ad essere violento prima solo verbalmente e con vessazioni psicologiche e poi anche aggredendola fisicamente.

A dicembre, la donna si era recata all`ospedale di Carate Brianza da dove era stata dimessa con 25 giorni di prognosi per lesioni multiple tra cui la frattura di due vertebre. Messa alle strette dai carabinieri, dopo aver detto di essere caduta dalle scale, la donna aveva rivelato che quel giorno di dicembre, l`uomo l`avrebbe costretta a salire in macchina e l`avrebbe portata in un bosco isolato dove le avrebbe tirato i capelli e colpita con pugni al volto. Non pago, di fronte alle disperate suppliche della compagna, lui le avrebbe risposto che poteva urlare quanto voleva tanto lì non l`avrebbe sentita nessuno e che, anzi, avrebbe potuto fare una fossa e buttarla dentro.

Il gip di Monza, accogliendo la richiesta della locale Procura sulla base delle investigazioni dei carabinieri, ha ritenuto sussistenti i gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell`indagato per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate, “evidenziando che le condotte descritte risultano gravi e preoccupanti e si inscrivono in un quadro di reiterate vessazioni di tipo fisico, verbale e psicologico, in un crescendo di aggressività culminato con l`episodio di febbraio”. “Condotte che hanno condizionato la parte lesa al punto che, conoscendo la pericolosità del compagno e spaventata dalla escalation di violenza del suo comportamento, ha sempre declinato l`invito a sporgere querela” ha spiegato l’Arma, sottolineando che il gip “ha ritenuta sussistente l`assoluta mancanza di autocontrollo dell`indagato che, da settembre 2021 a oggi ha tenuto praticamente soggiogata la compagna, controllandola in ogni movimento, sottoponendola a continue vessazioni fisiche e morali, percuotendola violentemente, umiliandola nella sua dignità e offendendo gravemente la sua integrità fisica”. Il 55enne è oggi recluso nella casa circondariale di Monza.

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