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Dall'archivio:

5 Stelle, il j’accuse di Buffagni: ‘No ad alleanze strutturali col Pd e SI alla meritocrazia’. Bene, ma fino ad ora?

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MILANO –  “No alle alleanze strutturali con il Pd. Su temi e obiettivi comuni è necessario e fondamentale in questo momento collaborare e lavorare di squadra con gli alleati di Governo, ma senza dimenticare che al primo posto ci deve essere l’interesse dei cittadini”. Lo ha detto il viceministro al Mise Stefano Buffagni, nel dibattito pubblico al termine dei lavori degli Stati Generali del M5s. “Noi siamo entrati nei palazzi sfondando il portone con i voti degli italiani mentre i nostri compagni di governo, attuali e passati, ci volevano tenere fuori. Perciò se c’è qualcuno oggi che vuole fare la stampella del Pd si faccia il suo partito”.

 ”I cittadini ci chiedono competenza, merito e concretezza per uscir fuori dalla crisi economica e sanitaria, per crescere, per arrivare a un vero sviluppo sostenibile e sociale. Dobbiamo essere in grado di realizzare le loro richieste. La competenza nel Movimento non deve essere una condanna a qualsiasi livello, dal meetup a salire”. Così il viceministro allo Sviluppo economico Stefano Buffagni, intervenendo agli Stati generali del M5S, e rimarcando come “uno vale uno non può essere uno vale l’altro”.
      “Ognuno deve dare il suo contributo – ha proseguito – ma io mi faccio curare da un medico, non dall’idraulico, che invece chiamo quando voglio far funzionare il riscaldamento in casa in inverno. Serve meritocrazia e iniziare a parlare di classe dirigente, anche a livello territoriale, è fondamentale. Bisogna fare scelte meritocratiche e non premiare l’amico dell’amico”.
      Buffagni ha poi rimarcato come il Movimento debba “valorizzare il ruolo della donna nella nostra società a partire dalla parità salariale. Una donna, a parità di competenze deve faticare dieci volte di più per emergere. E questo è vergognoso”.
Non sono state riprese dai grandi media le dichiarazioni di ieri vergate da Stefano Buffagni, deputato milanese e lombardo dei 5 Stelle, attuale sottosegretario, tra i più attenti alla questione settentrionale, terra dove i grillini stanno gradualmente scomparendo. Niente alleanze strutturali col Pd e largo al merito, dice Buffagni. Parole coraggiose, senza dubbio. Ma ci chiediamo: fino ad oggi, che cosa ha fatto e come si è comporato il partito (o movimento) di Buffagni, che si è alleato con estremi opposti negando da principio il criterio della preparazione e della competenza? Insomma, ci pare che quelle di Buffagni siano parole in contraddizione ‘con se stesse’ (e se stesso).

 

 

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