Luigi Amicone, l’anarcoresurrezionalista Scritti scelti Prefazione di Giuliano Ferrara Amicone inviato, Amicone direttore, Amicone notista politico, polemista, intervistatore, editorialista, cronista, perfino apologeta…
Si sarebbero potute dare molte diverse angolature a questa silloge del fondatore di Tempi, eppure nessuna di esse sarebbe stata sufficientemente amiconiana. Impossibile ridurre Luigi Amicone a specialista di un particolare esercizio della professione di giornalista. Perché certo di essere sempre stato oggetto di un grande amore, Luigino ha a sua volta amato della vita ogni aspetto, lasciandosi travolgere e lasciando travolgere tutto dall’intelligenza larga e affettiva e appassionata del cristianesimo. Tutto vuol dire tutto – anche il dolore, anche la morte, anche le brutte possibilità della storia – e tutti, compresi gli avversari delle sue tante battaglie. Amicone era diventato esperto di tutto, pur non aspirando a passare per esperto di nulla, proprio perché faceva affidamento a poche grandi cose e tra queste non c’era certo il suo “mestiere”. Ecco perciò una raccolta di scritti splendidamente anarcoresurrezionalista come il suo autore. Che nella sua carriera di intellettuale, educatore e creatore di opere ha parlato di moltissime cose, in fondo parlando sempre di una cosa sola. Di Uno. «La compagnia del grande Amico».
Dalla quarta di copertina
Non è stato un mestiere facile, il suo, e non era un mestiere. La sua rivolta contro «il mutarsi della vita umana in una passione inutile» era fatta di verità, di giustizia, di errore, di precipitazione nell’eterno, di peccato e di santità. Giuliano Ferrara
’Amore di Luigi per la realtà in quanto “dato”, “mistero”, “dono”, “miracolo”, l’Amore per il gran mare dell’essere lo ha stupito e interessato a tutto ciò che esisteva ed era esistito. Non c’è persona o cosa che sia entrata nel suo campo visivo e che non sia stata investita da Luigi “Tempesta di vita”. Annalena Valenti
Luigi Amicone, di radici abruzzesi, nasce il 4 ottobre 1956 a Milano. Sposato dal 1983 con Annalena, sei figli, tra i discepoli prediletti di don Luigi Giussani, ha sempre vissuto tra Milano e Monza, con una parentesi di tre anni a Roma. Avviato alla carriera giornalistica come inviato de Il Sabato, nel 1995 fonda il settimanale Tempi, di cui è direttore fino al 2016. Firma numerosi articoli e commenti anche per Il Giornale e Il Foglio. Dal 2016 al 2021 è consigliere comunale a Milano. Muore improvvisamente il 19 ottobre 2021.
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