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Inveruno, l’avvocato Grittini difensore dell’arrestato per tentato omicidio: “Era ai domiciliari, ho chiesto al Sert il programma terapeutico, ma nessuno ha risposto”

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INVERUNO Mentre si attende l’esito della convalida dell’arresto di Luigi G., il 40enne accusato di tentato omicidio verso un giovane di nazionalità marocchina l’altro giorno ad Inveruno al culmine di una lite, emergono elementi importanti nella vicenda. L’uomo era agli arresti domiciliari nella sua abitazione di via Palestro ad Inveruno dopo essere stato bloccato dal sindaco Pierluca Oldani a Casorezzo lo scorso 20 marzo mentre stava scippando un’anziana. Vicenda quest’ultima, che ha avuto un seguito perché lo scippatore, a suo volta, ha accusato il primo cittadino di avergli causato delle lesioni.
Accuse respinte da Oldani che, l’altro giorno in consiglio comunale ha letto un testo dicendo, tra le altre cose: “Sono stato molto attento a non fare del male a quella persona. Non l’ho toccato né con l’auto né con le mani. Con gli altri due cittadini gli è stato solo impedito di fuggire”. Inizialmente trasferito in carcere è stato messo, dopo sei giorni, ai domiciliari a Inveruno. Siamo al 26 marzo e, dopo due giorni di arresti domiciliari, il suo legale, l’avvocato Roberto Grittini, si attiva scrivendo al Sert, il servizio per le tossicodipendenze. Luigi G., origini napoletane, ha infatti un presente da consumatore di droghe pesanti, eroina soprattutto. Un vizio che gli ha stroncato la vita, che avrebbe potuto condurre del tutto normalmente con un buon impiego in una ditta di Corbetta.

L’avvocato Grittini chiede ai responsabili del Sert, che venga fissato un calendario di appuntamenti per proseguire nella terapia con il metadone. “L’obiettivo era quello di ripristinare un percorso di assistenza residenziale nei confronti del mio assistito – ha commentato il legale – ovviamente perché lui si potesse recare presso il Sert di Magenta era necessaria l’autorizzazione da parte del Gip”. L’avvocato ha aspettato dal servizio per le tossicodipendenze il programma necessario da inoltrare al Gip, ma le sue richieste non hanno avuto seguito. “Non ho ricevuto alcuna risposta da parte dei responsabili del Sert – ha aggiunto – ovviamente non posso dire che il mio assistito abbia agito in uno stato di crisi di astinenza l’altro pomeriggio a Inveruno. Questo lo potranno accertare soltanto gli esami tossicologici. Ma sicuramente era dovere intervenire”.

 

Sulla dinamica dell’accaduto ci sono ancora numerosi punti da chiarire. L’avvocato Grittini spiega che il suo assistito si sarebbe difeso da una presunta aggressione, ma le indagini dei Carabinieri stanno continuando ed è impossibile arrivare ora a delle conclusioni. Intanto il giovane marocchino versa in condizioni gravissime all’ospedale San Gerardo di Monza. Colpito con una decina di fendenti che lo hanno raggiunto anche al polmone e alla gola. Ha riportato anche dei traumi importanti nella caduta da una decina di metri nel cortile interno dello stabile di via Palestro a Inveruno. La prognosi resta riservata.

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