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Cassinetta, Fabiana Magro si dimette. Finiguerra, epitome di un leader forte (ma spesso solo)

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CASSINETTA E sono due. Anche se si tratta di casi diversi. Dopo le dimissioni di Roberto Pisati da capogruppo consiliare di Per Cassinetta, la lista che sostiene Domenico Finiguerra, notizia che fu data in anteprima da Ticino Notizie, adesso arriva l’addio (dalla lista e dal Consiglio) di Fabiana Magro, pubblicata da Prima Milano Ovest.
Due notizie coincidenti a neppure sei mesi dalla vittoria, con oltre il 50%, di Per Cassinetta e Finiguerra alle Comunali del 3 e 4 ottobre 2021.

In questo caso, come già circolava voce nei corridoi della politica cassinettese, la questione dirimente pare la candidatura del sindaco di Cassinetta in Città Metropolitana, con la lista di cui facevano parte tra gli altri anche i Verdi. Che, avendo eletto consiglierei nel Comune di Milano, avevano il peso di far entrare esponenti propri nell’ex Provincia. Quindi a dicembre 2021, due mesi dopo la vittoria a Cassinetta, l’ex leader di Cambiamo Abbiategrasso si candida ad un ente sovracomunale generando la contrarietà di alcuni dei suoi esponenti.

Ed infatti nella lunga lettera di Fabiana Magro, che pubblichiamo integralmente, questo elemento di dissenso appare chiaro.

Al di là del fatto che dunque due porte sbattute in Comune così piccolo ed in pochi mesi sono tante, a noi preme sottolineare come ancora una volta si palesi la forza e il limite di Domenico Finiguerra. Capace, negli anni (anzi nei decenni), di aver radunato attorno a sè gruppi umani sempre nuovi.

Ma dai quali, però, spesso e volentieri si è diviso. Una parabola che tocca da vicino anche Abbiategrasso, al voto entro pochi mesi: cosa farà Cambiamo Abbiategrasso? Con chi si alleerà? Si presenterà? 

Quanto a Città Metropolitana, a noi è apparso curioso che nella distribuzione delle deleghe consiliari (quelli che un tempo erano gli assessorati) sia rimasto a bocca asciutta proprio Finiguerra, unico consigliere eletto nella lista che includeva gli Ecologisti Civici.

Perché se tanto ci dà tanto, nella giunta di Milano lo spazio per i Verdi è stato concesso. Nell’ex Provincia, no. A questo punto, mentre Finiguerra potrà certamente brandire e guidare i movimenti No Tangenziale facendo di Cassinetta il cuore dell’opposizione al progetto, bisognerà capire che sarà del suo gruppo politico a Cassinetta e cosa faranno i finiguerriani di Cambiamo Abbiategrasso.

Due nodi attorno al quale c’è molta (e comprensibile) curiosità.

F.P.

LA LETTERA DI FABIANA MAGRO

“Venerdì 18 marzo 2022, ho rassegnato le mie dimissioni da Consigliera per la “Lista per Cassinetta di Lugagnano-Finiguerra Sindaco”, concludendo, dopo soli 6 mesi, la mia esperienza Comunale. Fin dalle settimane immediatamente successive al nostro insediamento, all’interno del gruppo si sono venute a creare importanti divergenze generate dalla decisione del Sindaco di candidarsi a Consigliere della Città Metropolitana. Sebbene non se ne fosse mai discusso prima (nemmeno durante la campagna elettorale nella quale, al contrario, si è accusato un avversario politico di candidarsi a Cassinetta con quell’unico obiettivo), Domenico Finiguerra ha ritenuto di voler condividere con il proprio gruppo solo la decisione già presa e con il simbolo della Lista già depositato.

Aveva inoltre affermato che quella Lista era “in opposizione alla lista del Sindaco Sala”, cosa con cui non necessariamente si sarebbe stati tutti d’accordo. Non ci è stato chiesto se appoggiassimo questa scelta, non è stata intavolata nessuna discussione su questo argomento. La maggioranza dei Consiglieri (tra i quali io) hanno deciso di non sostenere questa candidatura sia per la scelta in sé sia per le modalità con le quali la stessa ci era stata comunicata. Verso l’opinione pubblica la candidatura (e la successiva elezione) a Consigliere di Città Metropolitana è stata dichiarato aver fini nobili, di salvaguardia del paesaggio e opposizione alla tangenziale; mi chiedo, quindi, come possa esser capitato che della risposta del Ministero ad una interrogazione parlamentare della scorsa settimana su questo argomento, il Sindaco ne sia venuto a conoscenza solo da segnalazioni arrivategli dai social network.

Purtroppo, da quell’episodio si sono create dinamiche irreversibili, evidentemente innescate dal Sindaco con un messaggio che ha inviato alla chat del gruppo e nel quale ha definito “traditori” (oltre a tutta un’altra serie di colorite accuse) i quattro consiglieri che hanno deciso di non sottoscrivere la sua candidatura.
Accuse sostenute da coloro che per loro stessa dichiarazione non sono interessati ad alcun aspetto politico ma “solo a far bello il Paese”: sentimento nobile, che credo trovi però collocazione più corretta in chi sceglie il ruolo di volontario civico, piuttosto che a chi ricopre il ruolo di Consigliere Comunale. Le mie dimissioni sono solo l’ultima di un consistente numero di defezioni che il nostro gruppo ha visto in questo anno, anche di persone “di peso”, che fin dai primi giorni hanno contribuito alla formazione di questa Lista Civica; anche di chi ricopriva il ruolo di Gapogruppo, Roberto Pisati. Nonostante questo, si è ritenuto di non voler affrontare in modo serio e costruttivo il problema, preferendo l’isolamento dei “traditori” alla discussione. Credo ci sia qualcosa di sbagliato in un gruppo che rigetta la discussione, che si infastidisce quando vengono sollevati argomenti “scomodi” rispetto ad una visione unica, ma questo è ciò che io ed altri Consiglieri abbiamo toccato con mano numerose volte.
Il dialogo è venuto a mancare sempre, non solo sulla Città Metropolitana, anche su altri argomenti di rilievo: la posizione del Sindaco sul Green Pass (di cui siamo venuti a conoscenza solo dai social), la decisione di chiudere le scuole dopo la pausa natalizia (in contrapposizione alle decisioni Governative).

Anche a seguito delle mie dimissioni non è nata alcuna discussione nel gruppo, tentando invece di far passare il messaggio che io avessi già deciso da tempo di intraprendere questa strada, cosa completamente falsa. Per quanto io abbia provato a lavorare (fino al giorno stesso in cui l’ennesimo episodio accaduto mi ha portato a prendere una decisione definitiva) sulle deleghe che mi sono state assegnate, ad un certo punto non ho potuto far altro che constatare un evidente ostruzionismo. Ritengo corretto chiarire quale sia la ragione che mi ha portato ad una decisione sofferta, quale sia il clima che aleggia nel gruppo di maggioranza e dare una risposta alla cittadinanza e a chi ha voluto esprimere la propria preferenza per la mia persona.

Ringraziando per l’attenzione, porgo saluti cordiali.

Fabiana Magro”

 

 

 

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