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+++ A Milano, Monza Brianza e Lodi sono quasi 70 mila le imprese in rosa (+1%) +++

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MILANO – Cresce l’imprenditoria femminile fra le imprese dei territori di Milano, Monza e Lodi, con un incremento dell’1% in un anno. Sono quasi 70 mila le imprese a guida femminile sul territorio, l’1% in più in un anno, di cui 55mila a Milano, 12mila a Monza Brianza e circa 3mila a Lodi, dando lavoro a oltre 176 mila addetti. Il 60% delle aziende ‘rosa opera nel settore dei servizi, con le società attive nei settori finanziario e assicurativo cresciute del 7%, quelle professionali, scientifiche e tecniche del 5% e le attività immobiliari e di supporto alle altre imprese del 3%. È quanto emerge da un’elaborazione dell’ufficio Studi, Statistica e Programmazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi.
”La crisi pandemica ha evidenziato quanto sia importante porre le donne al centro della ripartenza della nostra città e del nostro Paese. Senza la valorizzazione del ruolo delle donne nella società non potrà esserci una ripresa solida, equa e sostenibile”, ha detto Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi.

“A questo proposito, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha previsto l’istituzione del Fondo impresa donna, finalizzato al sostegno e alla promozione dell’imprenditorialità femminile. Come Camera di commercio, continueremo a puntare sullo sviluppo delle competenze e della creatività delle donne, che dovranno rappresentare sempre più una risorsa centrale per il nostro territorio”.

 

Diana Bracco, presidente del Gruppo Bracco e di Parcam – Camera di commercio Milano Monza Brianza Lodi (nella foto sopra prima da sinistra), ha spiegato che Milano “ha di fronte a sé una nuova grande sfida: quella di fare dell’organizzazione delle prossime Olimpiadi invernali del 2026 un importante volano di sviluppo. Per vincerla deve puntare sulle donne, i giovani, le università, la creatività, la cultura, l’industria, il commercio e la solidarietà, che sono le sue vere eccellenze. Milano deve continuare a essere per l’Italia un traino e un vero motore civile, sociale e culturale, oltre che economico esattamente come accadde in occasione di Expo 2015”.

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