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Dall'archivio:

Mondadori RIPUBBLICHERA’ i classici della letteratura russa. Un’OTTIMA decisione

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Il direttore generale della casa editrice di Segrate, ‘non pubblicarli sarebbe come dire che non leggiamo più Thomas Mann perché c’è stato il Nazismo’ 
SEGRATE I sommi interpreti della letteratura russa fanno parte del patrimonio culturale dell’umanità e non possono essere ridotti “alla scala di una guerra folle”. E’ alla luce di questa considerazione di fondo che Francesco Anzelmo, direttore generale della casa editrice Mondadori, conversando con l’AdnKronos, conferma che “andremo avanti a pubblicare i grandi autori russi con sempre maggiore convinzione” soprattutto perché “a noi sta a cuore difendere la letteratura e i grandi scrittori come valori autonomi”. Autori tra cui spicca anche il professore Paolo Nori, il quale per la casa editrice di Segrate ha firmato l’anno scorso ‘Sanguina ancora.

L’incredibile vita di Fëdor M. Dostojevskij’. Proprio a Nori l’Università Bicocca di Milano ha prima chiesto di rinviare il suo corso sull’autore di ‘Delitto e castigo’ per poi invertire la rotta tornando sulla decisione iniziale. Un ‘malinteso’ che induce Anzelmo ad auspicare che “si moltiplichino i corsi sulla lettura russa e i cicli di lezioni e di letture di Dostojevskij come grande antidoto a quello che sta succedendo”.

“Consideriamo, diciamo così, quella della Bicocca una svista. E’ del tutto ovvio – afferma deciso – che noi andremo avanti a pubblicare i grandi autori russi con sempre maggiore convinzione”. Pertanto “continueremo a pubblicarli e a raccontarli per esempio con libri come quello di Paolo Nori ‘Sanguina ancora. L’incredibile vita di Fëdor M.
Dostojevskij’. E’ una questione che, secondo me, neppure si pone.
Sarebbe come dire che non leggiamo più Thomas Mann perché c’è stato il Nazismo oppure che non ascoltiamo più Mozart perché Hitler era austriaco. Le grandi voci della letteratura russa sono patrimonio culturale dell’umanità, non fanno parte di uno schieramento politico o di un particolare contesto. Sarebbe totalmente sciocco ridurli alla scala di una guerra peraltro folle”.

“Anzi – osserva il direttore generale casa editrice Mondadori – direi che forse Putin e gli uomini che hanno deciso questa guerra hanno letto troppo poco i loro classici, altrimenti non si sarebbero avventurati in questa follia”. Questo per ribadire il principio che “continueremo a pubblicare i russi con sempre maggiore convinzione. E
continueremo a pubblicare opere come quelle di Nori che è uno libro meraviglioso. E’ stato finalista al Campiello ed è un grande racconto dell’opera di Dostojevskij”, conclude.

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