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Dall'archivio:

Monica Vitti, dopo di te polvere di stelle. Di Massimo Moletti

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Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 
La notizia della partita nel Paradiso degli artisti immensi della coscritta di mio padre Monica Vitti mi lascia con tanta polvere di stelle in mano ….
In questi anni recenti noi figli degli anni ’80 e ’90 stiamo vedendo andare nell’immensità una flotta di grandi artisti o artisti come dicevano i miei genitori in dialetto a cui eravamo affezionati.
In loro c’era parte dei nostri genitori con la serietà nel lavoro, lo studio, l’impegno estremo e la dedizione per il loro obiettivo.
Poi aggiungiamo che tutti questi grandi avevano poco divismo e molto praticismo artistico fatto di studio, pratica, passione ed inventiva …
Il genio fa ciò che sa ma i Talenti come l’immensa Vitti facevano quello che volevano passando dal comico , tragico , drammatico , tragicomico senza stravolgere il personaggio ma solo con le proprie doti e apprendimento …
Persone a cui bastava un nulla per immedesimarsi meglio del reale perché la sua grande dote e quella di tutti gli inarrivabili e di farti credere di essere il personaggio interpretato … a dispetto della scaramanzia artistica tagliò il cognome della madre per farlo diventare Vitti e aggiunse Monica perché le suonava bene.
Poteva chiamarsi in ogni modo perché sul grande schermo e piccolo e prosa si vedeva solo la sua grandissima stoffa e lo stile poliedrico da camaleonte era ciò che doveva essere …
Era un artista completa riuscendo pure nel doppiaggio un ramo difficile della recitazione e i premi presi e tributi non si contano ne possono chiudere il gigante che era in lei e nella sua vena gioiosa e magica …
Una infinità di film con i più grandi registi ed attori molti passati in quel regno dell’infinito storico perché può morire il corpo e purtroppo anche la mente, ma la sua arte riportate negli schermi non si esaurirà mai …
Anzi rinnovo l’invito al Ministero della cultura e cinema e al carrozzone Rai di restaurare tutte le pellicole del nostro passato perché sono la nostra storia e futuro.
Il cinema italiano deve ritornare a ruggire e essere più talentuoso e aperto…

 

 

Di tutte le sue pellicole cinematografiche ed interpretazioni la più bella per me e dove si esprime al massimo è Polvere di stelle del 1973 regia di un altro grandissimo Alberto Sordi in 123 minuti di tragedia e gloria e dolori del genere umano  artistico ….
Come Dea Dani rispecchia in maniera sopraffina la fatica e la pazzia di fare arte cercando un successo magari effimero per poi tornare ai tormenti di chi vuole vivere con l’arte e la passione.
Perché Lei non aveva perso quella grinta mista a dubbio della persona che non ha ancora fatto il grande passo …e non si sentiva mai arrivata …
In un mondo dove dopo due o tre comparsate fanno già i professori ed agenti Lei era ARTISTA in persona perché faceva arte …
Non per apparire o mettersi in mostra perché era la sua vita …dove doveva andare se non nell’olimpo o paradiso degli artisti Dei …..

Cara Monica hai fatto tante mosse, ma questa mi lascia veramente con un vuoto …..si , della polvere non di stelle ma di boria del nulla odierno!!!

A cura di Massimo Moletti, opinionista e massmediologo di Ticino Notizie

 

 

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