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“L’automotive italiano rischia di lasciare a casa 70mila lavoratori”. Spiegatelo a Greta..

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MILANO   Dopo il nuovo crollo del mercato dell’auto a gennaio (-19,7%), “non sono ulteriormente procrastinabili la definizione e l’avvio di un piano di politica industriale dedicato alla transizione della filiera automotive, un processo che, se non adeguatamente gestito, potrebbe costare al nostro Paese oltre 70.000 posti di lavoro persi”, afferma Paolo Scudieri, presidente di Anfia.

“Diventa ogni giorno più concreto – spiega Scudieri – il rischio che, in assenza di strumenti che accompagnino la riconversione, molte aziende si trovino costrette a rimodulare investimenti e piani produttivi sul nostro territorio, a danno della sopravvivenza di un settore trainante dell’economia italiana”.

“Alle misure di politica industriale occorre, inoltre, affiancare interventi strutturali per sostenere la domanda di autovetture elettrificate” per allinearsi agli “obiettivi di decarbonizzazione della mobilità in via di definizione a livello europeo, come, peraltro, stanno facendo tutti i maggiori Paesi Ue, lasciandoci in ultima posizione in questo sfidante percorso”.
 

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