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Dall'archivio:

Ma Robecco concesse la cittadinanza onoraria al Duce? Robecco Futuro interroga

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RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO –  Robecco Futura, con una interrogazione a risposta scritta, chiede una verifica dell’archivio storico del Comune.
Tra il 1923 e il 1924 molte città italiane concessero la cittadinanza onoraria al Duce. Un secolo dopo, e la notizia è stata ampiamente diffusa da stampa e televisioni oltre che discussa in molti dei consigli degli stessi comuni interessati, troppe amministrazioni non gliel’hanno ancora revocata nonostante la Costituzione italiana faccia dell’antifascismo uno dei suoi valori fondanti.
Da un punto di vista storico il periodo che va dal 1923 al1924 non è un semplice biennio qualunque. Sono gli anni dell’arresto di Piero Gobetti, delle bastonature e dell’olio di ricino, degli assalti squadristi ai giornali dell’opposizione, dell’assassinio di Giovanni Minzoni, dell’aggressione a Giovanni Amendola. Sono gli anni delle elezioni che, complice la legge Acerbo, assicurano ai fascisti la maggioranza del Parlamento, della censura sui giornali.

Sono, ancora, gli anni segnati dall’omicidio del deputato socialista Giacomo Matteotti, reo di aver accusato in Parlamento i fascisti di aver compiuto intimidazioni e violenze di ogni tipo pur di vincere le elezioni.

Quel biennio nero avrà il suo esito finale il 3 gennaio 1925 con il famoso e cupo discorso di Mussolini alla Camera: “Se il fascismo è stato un’associazione a delinquere, io sono il capo di questa associazione a delinquere!”.

Questo riconoscimento venne conferito al Duce d’Italia relativamente alla sua posizione e all’enfasi collettiva che vigeva in quel momento storico, nonostante la sua gravità, per la sua “seducente” figura. Niente di nuovo, naturalmente. Ciò è avvenuto e avviene, purtroppo, tuttora in molti regimi o democrazie pseudo tali, come Russia, Cina, Turchia, Corea del Nord, Cuba o altre nazioni, dove il culto della personalità porta ad immortalare il leader del momento e innalzarlo al pari di un Dio.

Ma i valori e i diritti che stanno alla base delle grandi democrazie occidentali, compresa quella italiana nata proprio dall’antifascismo, pur con molti difetti, ripudia questo mondo, e seppur con grande fatica cerca giorno per giorno di costruirne uno migliore, ben sapendo che la democrazia è effimera e la si può perdere da un momento all’altro.

Per questo, come gruppo politico Robecco Futura, abbiamo chiesto in una interrogazione con risposta scritta all’amministrazione, una verifica degli archivi comunali su questa eventuale onorificenza e in caso di affermativo riscontro che intenzioni ha l’amministrazione dopo il conferimento della cittadinanza onoraria alla Senatrice a vita Liliana Segre, conferita all’unanimità dal nostro Consiglio Comunale, e da lei stessa accettata, accomunati nel dolore e nella testimonianza delle tragiche giornate del 21 luglio 1944 e 26 aprile 1945, da cui a Robecco è stata conferita la Medaglia d’Argento al valor civile di cui andiamo fieri.
Rimarchiamo che la nostra proposta non è un processo storico a chi eventualmente ne abbia dato seguito a suo tempo, qualora si riscontrasse questa probabilità sussista, ma per rendere giustizia ai cittadini robecchesi e ai parenti delle vittime delle stragi nazifasciste, ma soprattutto perché ciò, risulterebbe assolutamente in contrasto con il conferimento della cittadinanza alla Senatrice Segre.

Robecco Futura

 

 

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