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Dall'archivio:

Il nostro Duca di Saronno dialoga con Aldo Cazzullo del Corsera

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“Da suo Direttore, devo dire che non è semplice tenere a bada un personaggio istrionico e al contempo funambolico, come il nostro Massimo Moletti. Il nostro ‘Duca di Saronno’ cento ne fa e cento ne pensa. Ogni giorno ha proposte sempre nuove per il nostro quotidiano on line. Certo, può anche apparire un po’ scomodo, perché non è politicamente allineato e, soprattutto, dice quello che pensa. Però sa il fatto suo è anche questo dialogo con Aldo Cazzullo, autorevole firma del Corsera, lo dimostra. Il nostro Massimo pochi giorni fa nella sua rubrica ‘Stuzzicamenti’ aveva affrontato il classico ‘Una poltrona per due’ grande pellicola degli anni 80 e un appuntamento fisso per la vigilia di Natale. Sull’argomento Moletti si è confrontato con Cazzullo nella sua rubrica ‘Lo dico al Corsera’.  Non è la prima volta che l’esperto ospita il ‘Duca’ nella sua rubrica. Per noi è una bella soddisfazione, perchè in un mondo come quello tutto spettacolo, dove la ‘fuffa’ è all’ordine del giorno, è piacevole poter contare su un’opinionista stimato e competente.  Bravo Massimo”.

 

https://www.corriere.it/lodicoalcorriere/index/29-12-2021/index.shtml

Natale 1983, Una poltrona per due
Natale 2021, «Don’t look up»
Caro Aldo,

la vigilia di Natale ha le sue regole e consuetudini. Tra queste c’è il vedere un film. «Una poltrona per due» lo conosco a memoria. Non so perché continuo a guardarlo, forse per arrabbiarmi con Eddy Murphy per quanto diventa odioso dopo che ha fatto due soldi, forse per ricordare quel mitico 1983 dove con un po’ di prosciutto crudo sulla pizza mi sentivo eterno e invincibile… Il cinema è magia e quando si trasferisce in tv diventa una magia in casa. La tanto odiata e dissacrata tv ha portato all’immortalità certe pellicole anche se non hanno avuto premi. Vedere certi film e sapere che li trasmettono mi fa tornare bambino, anche se ormai posso andare indietro, avanti, saltare la pubblicità e altro. Le tecnologie sono gran belle cose ma non possono darci ricordi o emozioni, possono farceli rivivere.
Massimo Moletti Cerano (Novara)

Caro Massimo,
Anch’io, come lei e milioni di italiani, ho rivisto sotto le feste «Una poltrona per due». Un film di duraturo successo perché affronta con divertita leggerezza un tema su cui l’umanità discute da secoli: conta di più la genetica o l’ambiente? La natura o la società? Nel film, il clochard Eddie Murphy dimostra di sapersela cavare meglio dell’esperto, nel campo che già negli anni 80 contava più dell’industria: la finanza. Solo che allora si speculava sui prezzi della pancetta di maiale. Non era cambiato molto da quando nel 1941 Bertold Brecht, ne «La resistibile ascesa di Arturo Ui», raffigurava Hitler sotto le spoglie del re del trust dei cavolfiori. Era ancora un mondo in cui si vendevano — o si scommetteva su — cose da mangiare. Oggi l’uomo più ricco del mondo, Elon Musk, prospera su sogni irrealizzabili. Come ha spiegato il Nobel Giorgio Parisi, su Marte potrà al massimo fare il turista qualche miliardario; ma noi mortali non vi vivremo mai. Eppure le aziende di Musk capitalizzano in Borsa tanto quanto il Pil italiano. E i suoi colleghi dei telefonini e del commercio elettronico sono mostruosamente ricchi grazie alle informazioni che posseggono su di noi (altro che green pass…). Per questo il film del Natale 2021 è «Don’t look up», non guardare su. È una metafora della pandemia, mai nominata ma sostituita con una cometa che sta per schiantarsi sulla Terra. I due scienziati che lanciano l’allarme, Leonardo DiCaprio e Jennifer Lawrence, non vengono presi sul serio, sui social tutto degenera a burla o complotto, mentre il re dei telefonini progetta un’astronave per mettere in salvo sé, i suoi cari e la presidente (un’efficacissima Meryl Streep) che ha fatto eleggere. Non è angosciante; è istruttivo. Potrebbe accadere davvero; anzi, sta già accadendo.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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