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Magenta, riflessioni sulla Città Metropolitana. A cura di Antonio Oldani

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RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO –  L’attività professionale cessa, tuttavia la passione rimane e la voglia di stare sul pezzo nel merito delle vicende amministrative cittadine, e non solo, non manca di certo ad Antonio Oldani, di nuovo con noi per una ‘riflessione’ a proposito della Città Metropolitana: “Il perché della cui  costituzione e i compiti ad essa assegnati  – osserva –  sono, per ora, poco conosciuti dalla maggior parte della popolazione”. Aperta parentesi. La Città Metropolitana è un ente locale territoriale che ha sostituito, in alcune aree urbane del Paese, la Provincia. Chiusa parentesi (per il resto c’è Google). Per quanto ci riguarda, Magenta, dal gennaio del 2015,  è uno dei 133 comuni della Città Metropolitana di Milano, “al cui interno – continua Oldani – sono state individuate sette zone omogenee”.

Sempre per quanto ci riguarda, ci riferiamo “al distretto turistico e agroalimentare del Magentino e dell’Abbiatense  ove – sottolinea il Nostro –  si pone l’accento su una partnership tra Municipi (sono 29), aziende agricole locali, Città Metropolitana e Parco Sud Milano”.  Altri progetti, da lui citati, per questa area dell’ex Provincia milanese, riguardano “la mobilità, la cooperazione intercomunale per la semplificazione dell’azione amministrativa, l’omogeneizzazione delle norme, di regolamenti e pratiche, nonché lo sviluppo delle cosiddette ‘Autostrade informatiche’ (strade veloci per il trasferimento di dati via internet a vantaggio dell’utenza ndr)”.

Se, per un verso, la raccomandazione conclusiva di Antonio Oldani è quella “di una lettura analitica dello statuto e dei regolamenti dell’Ente, per capirne meglio le funzioni ”, per un altro verso, l’osservazione critica del medesimo è che per realizzare gli obiettivi previsti, l’Ente,  presieduto dal rieletto sindaco del capoluogo lombardo, Giuseppe Sala, “debba esercitare, oltre al controllo, maggior assistenza e ascolto dei soggetti politici, ma soprattutto dei tecnici delle comunità, per individuare gli strumenti utili al raggiungimento degli scopi prefissati per la crescita e lo sviluppo del territorio, pena risultare una realtà da questo ancora distante”.

Franca Galeazzi    

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