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Dall'archivio:

NO al ddl Zan, la illuminante (e liberale, per davvero) riflessione di Mattia Feltri

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La bocciatura del ddl Zan e’ il “frutto della presunzione” e una sconfitta di sui sara’ bene far tesoro. E’ l’opinione con cui il direttore dell’Avvenire, Marco Tarquinio, commenta l’esito del voto con cui il Senato ha bloccato il disegno di legge sull’omofobia.
Avvenire non manca di evidenziare la necessita’ che i toni, da una parte come dall’altra, debbano essere abbassati, ma definisce quanto accaduto una “insensata prova di forza” combattuta a suon di cori “di luoghi comuni” tra “le opposte sponde”.
Comunque, aggiunge, “il ddl Zan era e resta sbagliato. Quella proposta idolatra da persuasori e influencer decisi a darla gia’ per approvata, in forza di un plebiscitarismo digitale e mediatico da far accapponare la pelle, era fuori centro in piu’ punti sul piano concettuale. Non lo si e’ voluto ammettere e ora si raccolgono i frutti della presunzione”.
Ora “meglio nessuna legge di cattiva legge, perche’ di leggi vigenti e cattive o incattivite (come quelle sulle migrazioni e la cittadinanza) ne abbiamo gia’ troppe e perche’, quando si tratta di reati e di liberta’, non si puo’ essere approssimativi e avventurosamente filosofici. Lo strepito che si sente non e’ incoraggiante, ma speriamo che si questo fallimento si sappia far tesoro”, conclude Tarquinio.

Dalla bacheca dell’amica Carolina Pellegrini, invece, proponiamo l’illuminante riflessione di un liberale vero (e non alle vongole): Mattia Feltri. Oggi su La Stampa.

Picchiare, aggredire e insultare è vietato, pure senza ddl Zan e indipendentemente dalle inclinazioni sessuali del picchiato o dell’aggredito.
Se il picchiato o l’aggredito è tale proprio a causa delle sue inclinazioni sessuali, la punizione è già adesso , pur senza ddl Zan, più severa( mai sentito parlare dei futili ed abietti motivi?)
Si voleva soltanto introdurre punizioni ancor più severe delle punizioni già più severe: potrà piacere, ma è tutto un altro discorso
Però il punto è un altro: sono una brutta persona e proprio non capisco questa ambizione di vietare l’odio per legge (odiare non è un diritto, dicevano gli striscioni).
Sarebbe come vietare per legge l’invidia o la viltà, cioè la natura umana.
Ed infatti vorrei dire a chi ieri , anche lì, parlamentari, giornalisti e intellettualita’ varia, ha definito vigliacchi, miserabili, incivili, ignobili, orribili, retrogradi e vomitevoli gli avversari del ddl Zan , ecco, vorrei dirgli di tenerselo stretto il diritto all’odio””

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