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Ci risiamo biglietti alle stelle per Inter Juve. Ma la curva svela un retroscena: “Il patto non rispettato con i vecchi abbonati”

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MILANO – La questione biglietti in casa Inter, in un mondo del calcio che rischia di implodere e dove i tifosi troppo spesso sono quelli che ne fanno le spese, prima o poi sarebbe dovuta scoppiare.
Così alla vigilia del derby d’Italia, la Curva Nord Milano 1969, attraverso il suo canale social, si è fatta portatrice del mal contento di tutto il tifo interista, non solo di quello più passionale, che si ritrova sui gradoni del secondo anello. Ma anche di chi abitualmente, frequenta il Meazza, e lo affolla negli altri suoi settori.
Perchè la questione ‘caro biglietti’ tocca tutti, tanto più in epoca di Coronavirus. La nota ufficiale della Nord che pubblichiamo integralmente più in basso, peraltro, svela un retroscena piuttosto inquietante e, nel merito, se confermato, particolarmente scorretto rispetto agli atteggiamenti della Società Inter nei confronti dei suoi tifosi, che in teoria, dovrebbero essere, il suo patrimonio più prezioso.  Pare infatti – e ad oggi non sono giunte smentite in tal senso – che  si sarebbe rimangiata la parola data, rispetto al trattamento da destinare agli abbonati dell’ultima stagione pre Covid (la 2019/2020 ndr), in un periodo in cui la campagna abbonamenti è ancora bloccata, a causa dell’andamento epidemiologico della pandemia (anche se come leggiamo sotto adesso le condizioni per partire ci sarebbero tutte ndr).
Il titolo della nota è quanto mai esaustivo e chiaro: “Inter: reparto biglietteria, abbiamo un problema”.
La problematica peraltro, è nota già dall’epoca ante Coronavirus, perché la società guidata da Suning, negli ultimi anni, segnando una netta linea di discontinuità col passato – tanto per non far nomi e cognomi con la gestione di Massimo Moratti – aveva posto un tetto agli abbonamenti. Campagna di fatto ‘sold out’ sotto la soglia dei 40 mila abbonati. Ufficialmente, per consentire a tutti di venire allo stadio, sfruttando promozioni e mini pacchetti anche durante la stagione calcistica, nei fatti, per poter gonfiare a dismisura il costo dei biglietti per le gare di cartello.
Inter Juve è certamente una di quelle partite in cui il “reparto biglietteria” può rincarare in modo vertiginoso – basti pensare per fare un semplice esempio che contro lo Sheriff martedì sera, gara di Champions League comunque fondamentale per il prosieguo dell’Inter nell’Europa che conta, il primo anello verde veniva venduto a 35 euro. Contro la Juve lo spesso settore ha un prezzo praticamente triplicato si va sopra i 90 euro e il secondo anello blu, ossia, l’equivalente della Nord ma sul lato opposto è lievitato oltre le 70 euro – perchè alla fine il mercato risponde.
Ma è moralmente etico accettare per il tifoso che c’è sempre, che sia una partita di cartello o che sia un turno infrasettimanale, magari in orari impossibili per chi lavora o arriva da lontano, un trattamento del genere?
La risposta i tifosi interisti se la sono già data con questa nuova ma ferma protesta. Che vede compatta indistintamente tutta la tifoseria (fatto salvo per i ‘tifosi da salotto’ per i quali il costo del biglietto non conta granché).
Che dovesse succedere qualcosa di importante lo si era già capito dopo la maldestra – ed usiamo un eufemismo –  gestione dei biglietti per Inter Real Madrid di Champions League. Anche qui si dirà partita di lusso e per giunta ancora con l’accesso allo stadio limitato al 50% della capienza. Ma anche in questa circostanza, il “reparto biglietteria” è andato in corto circuito. 
Prima sparando alle stelle i biglietti – con un terzo anello verde venduto a 57 euro ! – curve in ultima fase addirittura ad oltre 70 euro, per poi fare una leggera retromarcia negli ultimi giorni di prevendita. Insomma, un “caos biglietti” che il direttivo della Nord – secondo i bene informati – già dopo questo brutto precedente, aveva cercato di sanare.
Ma purtroppo arriva Inter Juve ed ecco andare in scena, più o meno lo stesso film. Un déjà vu, al quale stavolta il popolo interista ha risposto in modo forte. Tanto è vero che ai principali media nazionali come SportMediaset hanno già ripreso la notizia della protesta, quanto mai giustificata.  Naturalmente, gli ultras e tutti i tifosi interisti, si attendono anche che la società a breve dia indicazioni chiare rispetto alla campagna abbonamenti. L’apertura al 75% degli stadi e il progressivo arrivo al 100% della capienza, quanto meno, entro la fine del 2021 lo giustificherebbe. Tanto che ci sono società come Hellas Verona o Roma che hanno già avviato la campagna abbonamenti. Anche su questo l’Inter nicchia. Allora,  ecco che il titolo del comunicato della Nord, è quanto mai centrato: “Reparto biglietteria, abbiamo un problema”.
F.V.
QUI SOTTO RIPORTIAMO  IL COMUNICATO STAMPA INTEGRALE
INTER: REPARTO BIGLIETTERIA, ABBIAMO UN PROBLEMA.
LA PROTESTA DI TUTTI GLI INTERISTI.
“La Curva, oramai da qualche tempo, in nome della condivisione dell’amore verso i colori neroazzurri, ha deciso di aprirsi al confronto/comunicazione con la vasta galassia degli Inter Club.
Ognuno rimanendo nella propria peculiarità e specificità, senza voler snaturare nessuno, siamo però consapevoli del comune senso totale e totalizzante del modo di intendere il tifo nel senso più vero del termine.
San Siro come rituale, ogni domenica, benedetta o meno che sia, per essere sempre presenti tra quelle che dovrebbero essere le nostre mura amiche.
Ebbene cosa è successo.
Il reparto biglietteria dell’Inter ha pattuito una linea a fine stagione scorsa sulla gestione biglietti per i vecchi abbonati, per poi sbugiardarsi venendo meno a quanto deciso.
Ci hanno chiesto aiuto molti Inter Club, dicendoci che domenica non potranno portare allo stadio la loro gente per via di questo repentino e scorretto cambio di rotta gestionale.
Riepiloghiamo:
L’Inter aveva assicurato agli abbonati della stagione 2019-2020 che per questa avrebbe applicato una formula molto semplice per il prezzo dei tagliandi: (costo dell’abbonamento diviso 19 partite) + 15%.
A Inter Juve il prezzo è praticamente quadruplicato. Uno dei tanti club con cui siamo in contatto ci fa presente:
“Ci chiedono enormi sforzi per far associare più gente possibile all’Inter Club e alla prima occasione non possiamo nemmeno mantenere la parola data ai nostri soci? Sono tempi duri per tutti, ci sono soci che hanno perso il lavoro e noi cosa promettiamo “iscrivetevi all’Inter Club che avrete prelazioni a fior fior di € per vedere una partita di campionato di cartello?”.
Noi pensiamo che il patrimonio dell’Inter è e deve rimanere il tifoso che andando da sempre ha contribuito, anche nelle stagioni più buie, a far sì che l’Inter fosse sempre la squadra più amata, seguita e con più abbonati.
Cara Inter, così facendo, venendo meno alla parola data, si andrà incontro all’inevitabile perdita dei tifosi più veri e passionali, persone che vivono davvero per questi colori.
Arriveranno quindi sempre più i tiepidi consumatori, gente che alla partita di cartello non farà certo fatica ad esserci, ma che alla fine, quando la ribalta non sarà per uno scontro di vertice, lascerà lo stadio tristemente vuoto e senza anima.
Il tifoso va rispettato. Non prendetelo in giro.
Adesso passiamo la palla al reparto biglietteria dell’Inter per vedere cosa avrà da dire a tutti quegli interisti che ha tradito.
Noi vorremmo essere davvero un tutt’uno che comprenda squadra, società e tifosi tutti…ma con queste basi di certo non si va lontano”.
CN69 – Curva Nord Milano

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