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Magenta, a due anni e mezzo dalla sentenza ‘Novaceta’ arrivano le prime provvisionali da 1500 euro per gli ex lavoratori

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MAGENTA Cinque anni di indagini, altrettanti di processo e, dopo due anni e mezzo dalla sentenza di primo grado ecco arrivare le prime quote di risarcimento provvisionale per 17 ex lavoratori della Novaceta di Magenta. Una cifra irrisoria e, se vogliamo, ridicola. Pari a 1.500 euro, ai quali si aggiungono circa mille euro di rimborsi spese. Quello che aveva deciso il Tribunale, nulla di nuovo. Alcuni hanno già ricevuto la loro quota, altri la riceveranno con qualche giorno di ritardo. I condannati hanno tutti presentato appello, che sarebbe dovuto cominciare a fine settembre. Ma l’Italia non è certo famosa per la velocità della sua giustizia penale e la prima udienza è già stata rinviata. Si parte il 7 gennaio 2022 al Tribunale di Milano.

“Consideriamo l’arrivo di queste quote come un punto di partenza e, tutto sommato una bella notizia, – ha commentato Mario De Luca del Movimento Popolare Dignità e Lavoro – l’allora comitato intuì le manovre di alcuni sedicenti imprenditori che, rilevando la Novaceta, area di viale Piemonte libera da vincoli edilizi, pensavano di chiudere lo stabilimento e speculare su un futuro patrimonio enorme, ingigantito dalla possibilità di insinuare aree disponibili per il già programmato Expo 2015”. De Luca venne licenziato nel 2005 e bollato come sobillatore. Non rientra così nei 17 che hanno ricevuto la provvisionale. La battaglia continuò, In Consiglio comunale prima di tutto con una mozione tesa a vincolare le aree mantenendole a vocazione industriale. E continuò nelle piazze per informare i cittadini. Novaceta venne fatta fallire. Gli anni sono passati e il Tribunale ha condannato i responsabili. Oggi si riparte da questi 1.500 euro di provvisionale risarcitoria. Non bastano di certo per ripagare chi ha perso tutto. Lavoro e dignità.

“Faremo valere la nostra voce anche in sede civile”, promette De Luca. Ma il rischio che i tempi si allunghino c’è. Il processo penale non promette bene. Ci vorrà ancora qualche anno prima di veder entrare a pieno regime la riforma Cartabia, sollecitata dall’Unione Europea, che prevede una durata massima di due anni in appello che, nel caso della Novaceta, sarebbero già prossimi a scadere partendo dal deposito delle motivazioni. In un sistema come questo, paradossalmente, ad essere danneggiati dalla riforma potrebbero essere proprio gli ex lavoratori e non i sedicenti imprenditori che, grazie ad abili avvocati, allungherebbero i tempi fino ad arrivare all’improcedibilità. “Andremo avanti come sempre abbiamo fatto, cercando giustizia per i lavoratori – conclude De Luca – al momento godiamoci questa prima, grande vittoria”.

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