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“1818-2018: due secoli d’istruzione a Magenta”. Arriva la mostra

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MAGENTA – Da sabato 26 maggio a domenica 10 giugno, il Liceo Quasimodo con il patrocinio del Comune di Magenta allestirà la mostra “1818-2018: due secoli di istruzione a Magenta” all’interno della “sala Galli”, ex aula consiliare, della sede municipale di piazza Formenti a Magenta. L’inaugurazione avverrà nel pomeriggio di sabato 26 maggio, alle 17. 
L’iniziativa senza precedenti, ha visto in campo il Centro didattico di Valentina Milanta che ha collaborato all’interno del 
percorso di alternanza scuola-lavoro 
con il Quasimodo, sotto la supervisione della professoressa Livia Azzini.
La rassegna  si propone l’obiettivo di raccontare l’evoluzione dell’offerta formativa della città di Magenta, attraverso testi, immagini, oggetti e ricordi della scuola di un tempo. Si tratta di un percorso di indagine retrospettiva mai sviluppato sino ad ora a livello organico e che sarà di sicuro interesse per ciascun fruitore.
Inoltre, gli studenti che hanno curato i contenuti della mostra, saranno sempre presenti nella sala espositiva, come dei veri e propri Ciceroni, garantendo così la possibilità di effettuare visite guidate gratuite, sia per i singoli visitatori che per quelli in gruppo o per tutte le classi delle scuole del territorio.
 E’  la prima volta che si ripercorre la storia della città a partire dall’evoluzione delle scuole.  Non è cosa da poco, soprattutto, perchè   Magenta da questo punto di vista molto può offrire.  Secondo una recente ricerca che ha aveva condotto l’allora Assessore alla Pubblica Istruzione Giovanni Lami (nella foto in alto), nella nostra città ogni giorno ci sono oltre 5 mila studenti che frequentano istituti di diverso ordine e grado. E’ un patrimonio enorme da conservare e che merita di essere far conosciuto.
(*nelle foto: sopra l’allora Assessore alla Pubblica Istruzione Giovanni Lami, accanto la locandina che pubblicizza l’evento, sotto una rimpatriata tra ex alunni del ‘Bramante’ tra questi alcuni ‘celebri’, come l’ex sindaco Luca Del Gobbo. In evidenza, l’ingresso dell’Istituto Einaudi che ha formato intere generazioni di Magentini e non)

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