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Strada Malpensa, la replica di Pietro Bussolati a Ticino Notizie

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DAL SEGRETARIO METROPOLITANO DEL PD,

PIETRO BUSSOLATI

 

“Caro Provera, le spiego in che mondo vivo. Un mondo in cui Regione Lombardia non ascolta le esigenze dei territori, ignora le richieste delle amministrazioni e fa spallucce di fronte ad una situazione vergognosa delle linee ferroviarie. Maroni si occupa esclusivamente di asfalto e di strade, senza curarsi di realizzare un vero progetto di mobilità integrata. Le strade vanno costruite nel rispetto dei territori, con una visione che contempli anche il rafforzamento del trasporto regionale e favorisca l’intermodalità, supportando tutte le forme di mobilità condivisa che Milano ha attivato con successo. L’ottica di un governo responsabile deve coniugare il diritto dei cittadini a spostarsi alla sostenibilità ambientale. La Regione, invece, mira al tris di disastri, dopo una Brebemi senza automobilisti e una Pedemontana ancora da pagare.
Vorrei vivere in un mondo dove Regione Lombardia ascoltasse anche i propri amministratori e facesse, sì le strade che servono, ma con un disegno che rispetti la terra e l’ambiente, come era il progetto proposto dai parchi e da Città Metropolitana. 
Non un no a tutti i costi, ma un sì a progetti sensati che offrano soluzioni senza mettere in contrasto le amministrazioni”.

Pietro Bussolati

 

Caro Pietro,

anzitutto grazie per la lettera e la risposta. Mi permetterò di risponderti con estrema franchezza. Il problema di questa strada risale non a ieri, ma agli anni Settanta. Nel 1974 il padre del sottoscritto, sindaco di Robecco sul Naviglio, votò i primi documenti che chiedevano un adeguamento infrastrutturale.

Sono passati 43 anni, e ritengo che Regione Lombardia abbia fatto quanto le spettava: consultare (da 15 anni) enti locali e parti interessate, con l’obiettivo tuttavia di DECIDERE, non di perdersi in uno sterile assemblearismo.

Città Metropolitana e Arianna Censi hanno fatto un lavoro generoso ed anche utile, tuttavia dal territorio, e a netta maggioranza, è emersa la preferenza per un altro progetto.

Fa parte del gioco (e della dialettica democratica). Se parliamo di vetustà della linea ferroviaria Milano Mortara non hai ragione, hai straragione; dopo che i tecnici di Rfi hanno detto che il raddoppio non serve e gli standard di servizio sono buoni, io che ho votato convintamente Roberto Maroni prenderei per una settimana il  grande Vincenzo De Luca, lo nominerei pro tempore nostro governatore e lo chiuderei una settimana, in una stanza, con i tecnici di cui sopra.

Penso che se  il vostro segretario Matteo Renzi, che ha avuto ed ha il coraggio di opporsi a una visione ‘declinista’ di questa Nazione, leggesse i dati sui cargo di Malpensa che raddoppiano il traffico e le opportunità dei treni Mortara-Cina, considerando che questa strada collega Lomellina e Malpensa, direbbe ‘facciamo questa strada il primo possibile’.

So inoltre che hai lavorato in Eni. Ebbene, concludo dicendoti una cosa: tra gli italiani del Novecento che stimo maggiormente c’è la figura, che si staglia gigante ed immensa sull’odierno grigiore della spesso drammatica carenza di una autentica classe dirigente e politica, di Enrico Mattei. 

Sono certo, anzi certissimo, che se oggi Mattei fosse qui e si documentasse sul dossier strada Malpensa  si schiererebbe a fianco del SI convinto alla strada, con tutte le mitigazioni ambientali del caso, e non certo dalla parte di quegli preudo-ambientalisti che da anni fanno melina con un unico obiettivo: rinviare sine die ogni decisione.

Peraltro, potrei citare diversi esponenti del tuo partito di questo territorio che in questo momento (mentre leggono) la pensano ESATTAMENTE così.

Un caro saluto.

Fabrizio Provera

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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