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Shinzo Abe e il rilancio del Giappone, dopo anni di recessione

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Trump è stato di recente in visita a Tokyo. Nel Giappone appena uscito dalle urne. Il neo premier Abe è stato uno dei primi capi di governo ad andare negli Usa, per incontrare Trump neo eletto, disinnescando i propositi punitivi dell’America First nei confronti del Giappone.

Qualche settimana fa il Giappone ha eletto il nuovo premier: Shinzo Abe. Due settimane fa la ratifica da Parte della Camera Bassa del Parlamento Giapponese.

Abe è stato riconfermato premier, dopo la prima vittoria del Dicembre 2012, con 312 voti su 465 disponibili. La sua coalizione di governo è così composta: il partito di centro-destra Komeito, che ha preso 29 deputati,  ed i liberal democratici (di cui fa parte Abe), che hanno conquistato 283 seggi della Camera Bassa. Il resto dei seggi sono andati all’opposizione, circa una cinquantina a testa: al Partito democratico costituzionale, centro-sinistra, di Yukio Edano ed al Partito della Speranza (Kibo no To), centro-destra, della signora Yuriko Koike (65 anni, ex giornalista tv, dal 2016 governatrice di Tokyo).

Abe vuole cambiare la costituzione pacifista giapponese, scritta nel 1947 (dettata dagli Usa, vincitori), per contrastare la Corea del Nord. Gli servono 310 seggi. Dopo di che dovrà convocare un referendum per cancellare l’articolo 9 della Costituzione: la rinuncia alla guerra del Giappone in qualsiasi circostanza.

Per la maggioranza della destra liberale, il Giappone si deve adeguare ai tempi attuali: che vedono la minaccia della Korea del Nord molto reale, da affrontare conun esercito adeguato. Secondo Abe un esercito forte sarebbe parte di una diplomazia efficacie.

Shinzo Abe ha vinto, però, grazie ad un’iniezione di moneta nell’economia reale, che ha garantito 6 trimestri di crescita, dopo 20 anni dei recessione. La Borsa è ai massimi dal 1996, la disoccupazione al 3%.

Marco Crestani

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