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Ricorso di Città Metropolitana contro la Città di Magenta sulla variante del Pgt (al Presidente della Repubblica)

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Non accolte, a quanto parrebbe, le prescrizioni che l’ex Provincia chiese al Comune. Chiara Calati: ‘Contiamo di risolvere il contenzioso, ma dovremo mettere mano a fondi comunali per ottemperare al ricorso’

MAGENTA – Una tegola giuridica (per ora potenziale) sulla città di Magenta; nel corso di una conferenza stampa convocata in palazzo comunale, e tuttora in corso,  il sindaco Chiara Calati- affiancato dal suo vice Simone Gelli- ha annunciato che Città Metropolitana ha promosso un ricorso al Capo dello Stato contro la variante generale di Pgt adottata dall’Amministrazione Invernizzi.

Un fatto, ha detto il sindaco, che “ci pare confermare quanto abbiamo sempre detto in campagna elettorale: la Variante e gli annunciati procedimenti urbanistici sono stati adottati con una certa fretta”

Entrano nel merito, la Calati ha confermato che “il ricorso al Capo dello Stato contro il Pgt è stato avanzato da Città Metropolitana, che aveva dato un assenso con riserva. In realtà, il parere che ci è giunto dice che alcune prescrizioni sono state disattese. Viene auspicata una soluzione non contenziosa, ma comunque Città Metropolitana è stata costretta a procedere. Peraltro questo conflitto tra Enti (piuttosto irrituale) è stato fatto da una realtà dello stesso colore politico della precedente Amministrazione. 

Al centro delle obiezioni e del ricorso non ci sarebbero i progetti sulla aree ex Saffa e Novaceta, bensì il presunto non rispetto di alcune norme sul consumo di suolo.

Il parere di assenso, in pratica, era stato dato in via condizionata, ma siccome le controdeduzioni avanzate allora dal Comune non sono state ritenute congrue, pertanto si è proceduto al ricorso. Il nodo di carattere giuridico e tecnico, a quanto pare, è la ben nota Legge Regionale 31 della Lombardia

“Saremo costretti a usare soldi pubblici per difenderci in un procedimento complesso”, ha continuato il primo cittadino, “ma ovviamente siamo disposti a discutere con Città Metropolitana per sanare quanto ci viene richiesto. A fronte del fatto che avremmo comunque voluto adottare una revisione del Documento di Piano (approvato con la variante del Pgt del centrosinistra), non ho mai detto che quelle di Invernizzi fossero bufale, dicevo solo che per noi non erano condivisibili e poco concordate col territorio. A questo punto servirà una ricognizione complessiva del Pgt e del Documento di Piano per capire destinazioni d’uso, al fine di far tornare Magenta come città attrattiva, anche per le imprese. Personalmente non ho intenzione di metterci 4 anni per capire quale futuro dare a Magenta: contiamo di farlo il prima possibile”.

Come scritto ieri da Ticino Notizie, ci sono altri 6 ricorsi di fronte a Tar e Capo dello Stato presentati da cittadini. 

Se ne parlerà presto, insomma.

 

 

 

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