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Referendum, Maroni: “Rispetteremo il contenuto del quesito, nostra sarà la terzia via tra Regione ordinaria e speciale”

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Il Governatore lombardo oggi è intervenuto in Consiglio regionale per relazionare l’Aula rispetto ai prossimi passi dopo il quesito referendario di domenica scorsa.

Milano –  “Il nostro quesito non prevede lo statuto speciale, quindi, anche volendo, non potrei intraprendere questo percorso. Rispetto ovviamente le scelte di Zaia e lo sosterro’ in questa sua iniziativa, vedremo se riusciremo a fare una trattativa comune, perche’ mi pare che il Governo abbia gia’ detto che non e’ disponibile a discutere sullo Statuto Speciale”. “Noi partiamo oggi in Consiglio regionale con la nuova strada, che e’ quella di fare una risoluzione per dare attuazione agli articoli 116 e 117, perche’ questo dice il nostro quesito referendario e siamo vincolati a quello, ovviamente – ha spiegato il presidente -. Anche a me piacerebbe avere la Lombardia a Statuto Speciale, ma il nostro quesito dice un’altra cosa e io mi attengo a quello”.

 

“SPECIALITA’ E NON  STATUTO SPECIALE”

“Noi parliamo di ‘Specialita” della Regione, non di ‘Statuto Speciale’, ma di ‘Lombardia Speciale’, – ha precisato
il presidente – e’ la cosa su cui voglio insistere, perche’ e’ una terza via tra la Regione a Statuto Ordinario e la Regione a Statuto Speciale: una ‘via lombarda’. Se la Lombardia venisse riconosciuta come ‘Regione Speciale’, potrebbe avere comunque grandi benefici, anche senza diventare una Regione a Statuto Speciale, perche’ questo richiederebbe una modifica costituzionale”.

“ZAIA FA BENE, MA VIA LOMBARDA E’ DIVERSA”

“Zaia fa benissimo a fare quello che fa – ha aggiunto – e gli auguro davvero che il Veneto diventi una Regione a Statuto Speciale, ci siamo sentiti e gli ho detto che la nostra e’ una strada diversa, ma non e’ una critica, e’ la realta’, il nostro quesito e’ una specie di manifesto, che parla di ‘Lombardia Speciale’, nel quadro dell’Unita’ nazionale e cita
gli articoli della Costituzione, il loro e’ diverso”. “Faremo una serie di incontri con gli stakeholder e gli Enti locali, ho gia’ sentito il presidenti Brivio e Mottinelli, – ha spiegato Maroni -, ci vedremo non appena sara’ depositata in Consiglio regionale la risoluzione di attuazione e verra’ indicata da loro una delegazione: voglio andare a trattare con una squadra, perche’ non intendo fare io da solo con Gentiloni o il Governo la trattativa, ma di organizzare un percorso istituzionale, molto dettagliato, con tavoli tematici su macroaree, che raggruppino le materie. Dovremo quindi costituire una squadra che rappresenti la Lombardia e’ cominciamo oggi”.

 

“CI DIAMO TRE SETTIMANE DI TEMPO”

“Ci diamo tempo due, tre settimane al massimo – ha concluso il Governatore – e sono gia’ d’accordo con Gentiloni e Bressa: appena siamo pronti, loro sono pronti. Sono felice che oltre tre milioni di Lombardi mi sostengano, faro’ valere questo grande peso democratico”.  “Il nostro quesito chiedeva tre cose molto precise: il riconoscimento della ‘specialita” della Regione Lombardia, che non vuol dire ‘Statuto speciale’. Questo, nel ‘quadro dell’unita’ nazionale’. Terza cosa, a differenza del Veneto, abbiamo fatto riferimento all’articolo 116 della Costituzione, che per me significa piu’ autonomia. Punto”. Lo “Non esiste l’ipotesi di una ‘secessione morbida’ – ha ribadito il governatore – e’ solo la polemica di qualcuno che si ostina a non voler capire”.

“DISPONIBILE A TRATTARE INSIEME A EMILIA”

“Ho sentito Stefano Bonaccini, che oggi parte formalmente con la costituzione del tavolo di trattativa dell’Emilia Romagna con il Governo. Gli ho chiesto la disponibilita’ a unificarlo con quello della Lombardia, perche’ cosi’ semplifichiamo e rafforziamo il dialogo con lo Stato centrale”. Lo ha detto il Presidente della Regione Lombardia,
Roberto Maroni, a margine di una conferenza stampa a Palazzo Pirelli. “Io – ha evidenziato il governatore- porto il
‘peso’ di tre milioni di cittadini, cosa utile anche per lui. Mi ha detto che ne parlera’ con il sottosegretario Bressa, se decideranno di aspettarci, credo sara’ una cosa utile per le Regioni, non solo per la nostra. Chiudiamo – ha proposto Maroni – la fase della campagna elettorale. Adesso, visto il risultato importante e significativo del nostro referendum, se mettiamo da parte le polemiche e ragioniamo sulla concretezza della trattativa, che sara’ complicata e impegnativa, credo faremo il bene dei nostri cittadini”. (Lnews)

 

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