Trentunogennaio
Carta e scartoffie da sistemare, disegni, appunti tracce dei mille miei progetti, volumi che mani d’altri eseguiranno un giorno, vuoti che altri riempiranno.
Ma come si fa dare agli altri questi nostri averi, queste creature che abbiamo cullato dentro di noi per giorni, per mesi e, eppure è così la nostra generosità è senza limiti.
Scultori del mondo, la nostra vita si adempie in questo dovere.
Sul bordo, da dietro il bordo le figure emergono. A volte in questi giorni mi son chiesto: sono io che guardo o sono io che sono osservato? Pazienza e costanza, premieranno la fatica. In fondo ma in alto, sopra il “vassoio”