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Quartiere Nord: la lista della spesa è quella del ’98….

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“Il buon Piero Spadaro, anima e memoria storica del Comitato di Quartiere Nord, qualche giorno fa, ci ha consegnato una busta con un bel po’ di materiale in preparazione al confronto pubblico tra i cinque candidati sindaci, andato in scena, ieri sera, nel salone dell’Oratorio di Via Cadorna. Scorrendo velocemente quel malloppo di appunti e volantini, abbiamo potuto ripercorrere la storia e le problematiche di quella zona della città, che sta al di là della stazione. Una volta si diceva ‘gio’ bas da la stasion’ ad indicare chi abitava al di là del vecchio sottopasso di via Espinasse (*quello di via Dante con il suo iniziale e tribolato cantiere dove ancora venire). Una barriera fisica, uno ostacolo quasi a delimitare il ‘recinto’ dentro al quale risiedevano i cittadini. Una comunità numerosa che è cresciuta, ed è diventata via a via sempre più significativa. Oltre 6.000 anime i cui problemi ancora oggi sono più o meno quelli di vent’anni fa. E’ forse per questo – non ce ne vogliano gli organizzatori che ce la stanno mettendo tutta per dare nuova linfa e tracciare un nuovo corso per il Comitato di Quartiere – che ieri sera non abbiamo notato una grande partecipazione. In realtà anche la stessa vitalità del Comitato in questi anni ha perso vigore. Ora, l’azione di Valentina Milanta e del volenteroso Marcello Mazzoleni sta cercando di ridare fiato a questa realtà. Però, l’impresa è improba. Anche perchè alcune questioni non sono di facile soluzione. Il destino dell’ex Novaceta, l’idea di portare uno sportello postale, il tema dei ‘fili’ sopra la testa….la striscia di terreno che la parrocchia dovrebbe cedere per consentire l’accesso alla Villa Colombo da via Cadorna. Se ne parlava con l’allora parroco don Walter Larghi all’epoca del suo arrivo. E il ‘don’ è stato per la bellezza di 23 anni il punto di riferimento di questa parrocchia e della comunità che vi gravitava attorno. Non vogliamo smontare il lavoro e l’entusiasmo del Comitato. Però, forsa servirebbe qualcosa d’altro. Perchè sennò – diceva, ieri sera, Giuseppe Rescaldina candidato sindaco di Assieme Ripartiamo – tra cinque anni ci ritroviamo qui a dire le stesse cose.

Anche perché a parte qualche distinguo, il dibattito non ha offerto granché. Sulla carta tutti più o meno d’accordo nell’accogliere le istanze del Comitato. Poi però ce la fase del mètes à drèe. Su questo, quanto meno, occorre dare atto al sindaco uscente Marco Invernizzi di aver provato la fatica dell’amministrare e, quindi, ha probabilmente sperimentato, diversamente dagli altri candidati, le difficoltà correlate.  Con questo, beninteso, non vogliamo chiudere questi spazi di democrazia. Semmai il contrario, servirebbe un confronto costante e vivace. Sennò tra cinque anni siamo ancora qui e quelli che ci credono e che vengono ad ascoltare sempre di meno…

F.V.

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