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Porta – Maerna: la “strana coppia” per rilanciare Magenta

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L’ex assessore all’Urbanistica e l’imprenditore espongono il loro ‘vademecum’. Qualcuno in Comune li ascolterà?

MAGENTA – Hanno entrambi nel cuore la loro città, anche se il loro percorso è stato fin qui molto diverso. Marco Maerna , ex assessore della Giunta di  Luca Del Gobbo, impegnato in politica sin da quando  «portava i pantaloni corti», oggi attento osservatore della “sua” Magenta e assai critico con la “vecchia” politica, e Adriano Porta, affermato imprenditore magentino, «uomo del fare», ma anche uomo che non ama le etichette, né tanto meno, i partiti.

La «strana coppia» se facessimo “fantapolitica”, potrebbe ben interpretare la parte di chi si pone come “terzo polo” alternativo a destra e sinistra. Visto che, però, vogliamo rimanere alla realtà dei fatti, ecco che i due in questa intervista  vogliono semplicemente portare una serie di consigli utili per rilanciare Magenta.

«Vogliamo dimostrare come con pochi interventi e con costi assai bassi, si possano apportare migliorie significative alla viabilità cittadina, così da ridare ossigeno a molte attività commerciali oggi in crisi». Il “vademecum Porta-Maerna” parte da via Novara. «Qui il problema cronico dei parcheggi si potrebbe risolvere con una convenzione, tramite la quale si potrebbe utilizzare quanto meno in via provvisoria, foto marco maernaVIA ROMA».

Sempre rispetto al “nodo parcheggi” la coppia Porta-Maerna propone in via sperimentale la «prima mezz’ora gratuita» su tutta la città.  «Ormai, parcheggiare a Magenta è un’autentica utopia. Ci si riempie la bocca con piazza Mercato, peccato che questa, comunque, un giorno alla settimana non sia utilizzabile e tanto, poi, la gente là non ci va nemmeno gli altri giorni».

Ecco, allora l’idea di una sorta di “gettone” per chi parcheggia nelle linee blu. «Un modo per incentivare la sosta, ma venendo incontro alle tasche dei cittadini con questa specie di bonus». In continuità con questa proposta i due propongono anche di “esportare” il modello Legnano dove, nel periodo 12-14, la sosta anche nelle linee blu è gratuita così da facilitare, per esempio, chi si sposta in auto durante la pausa delle attività lavorative (uffici/negozi). L’attacco di Maerna e Porta non poteva non toccare anche il silos dell’ex Laminati, adesso, completamente a pagamento. «Devo dire – osserva l’ex vice Sindaco – che qui è mancato un po’ di coraggio ma anche soprattutto la fantasia. Attraverso le sponsorizzazioni, infatti, ritengo che si sarebbe potuto ottenere un buon riscontro in termini economici».

Ma il “vademecum Porta Maerna” va oltre. «Perché anche il tema delle manifestazioni culturali per una città più viva è strettamente connesso». E qui Porta non si esime dal fare una delle sue classiche entrate a gamba tesa: «Ma io mi chiedo se per caso il Sindaco e il resto della Giunta escano mai dalla piazza Liberazione? Che so magari anche per farsi un giro a piedi? Magari capirebbero che non è il caso di stipare tutto lì. Per non parlare dell’associazione commercianti che non si sa bene cosa sta lì a fare…mistero».

E’ l’incipit adatto per l’apertura dell’altro “capitolo”. «Ma sono andati i nostri amministratori  a farsi un giro a Legnano o a Gallarate? Beh, forse sarebbe il caso, così si renderebbero conto dell’esigenza di costruire un reale ‘policentrismo’ con un centro storico diffuso».

«L’idea di una riqualificazione della piazza Kennedy con materiali come il porfido – riprende Maerna – era nel nostro programma di governo cittadino, bastava applicarlo – continua l’ex assessore all’urbanistica – quanto, all’opportunità di far vivere altri spazi della città non si può che essere d’accordo, anche per rendere più fluida una viabilità che oggi è oggettivamente caotica».

L’unico punto sul quale Porta e Maerna la pensano in modo leggermente diverso è la riapertura di piazza Liberazione. Il noto pasticcere e imprenditore su questo aspetto è inamovibile, mentre Maerna prende tempo e parla di comunque di un approfondimento oggi indispensabile ad oltre quindici anni dalla chiusura del centro storico.

Ma l’asse tra i due sta a significare soprattutto una cosa: “Oggi per ben amministrare una città non servono i partiti, occorrono persone che abbiano le giuste competenze, quella visione imprenditoriale delle cose con una reale capacità di sintesi, così da offrire ai cittadini in tempi rapidi le risposte che cercano”. Ma non era quella “cultura del fare” tutta del centrodestra una volta?

“In effetti sì – conclude Maerna masticando un po’ amaro – purtroppo, sembra sparita. Sono davvero basito che chi ha governato per 10 anni portando avanti queste istanze, non sia in grado di portare avanti queste rivendicazioni, rispetto a tematiche che, viceversa, dovrebbe conoscere assai bene”.

F. V.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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