― pubblicità ―

Dall'archivio:

Piazza Liberazione da riaprire? Parliamone

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

Provocazione, ma non troppo, di Ticino Notizie per il sindaco Chiara Calati

MAGENTA – Abbiamo ‘rubato’ questo scatto pubblicato dall’amico Lele Cavallotti sulla pagina FB del gruppo Sei di Magenta per riaprire il dibattito attorno a Piazza Liberazione. La cui chiusura voluta dall’allora Amministrazione di Giuliana Labria è poi diventata un elemento di continuità per le successive Giunte comunale. Senz’altro all’epoca, quella della Labria fu una scelta coraggiosa, ancorché, oggetto di furiose polemiche anche per lo svolgimento dei lavori. Oggi a distanza di anni, noi crediamo che quella decisione meriti nuovamente una attenta riflessione.

Quella di Magenta, infatti, basta dare un’occhiata alle immagini d’epoca – vedi anche quella che pubblichiamo qui  –  è una ‘non piazza’. Si è voluta fare un’evidente forzatura a livello architettonico. E il risultato è sotto gli occhi di tutti: pessimo. Basta farsi un giro ad Abbiategrasso, piuttosto che in piazza San Magno a Legnano, per rendersene conto e scorgerne le differenze.

E allora la domanda è sempre quella:  “E’ valsa la pena chiudere la principale (unica) direttrice di passaggio ovest est della città, con le note problematiche a livello di viabilità e parcheggi, e il  conseguente sovraccarico per una circonvallazione (?) che a tutt’oggi non è ancora del tutto completata, per avere un risultato del genere?”.

Si dirà che la piazza è un luogo di ritrovo, per l’organizzazione di eventi ed iniziative varie. Peccato che queste iniziative si svolgano nella stragrande maggioranza dei casi nel fine settimana. Con il risultato che gli altri giorni della settimana quello che dovrebbe essere il ‘cuore della città’ assomigli ad un ‘mortorio’. Serrande abbassate, alla sera, talvolta, la piazza si trasforma in un improvvisato campo da calcio in cemento.

Sarà poi una nostra ‘fissa’ ma sempre copiando da chi magari fa le cose meglio di noi, non ci pare davvero di aver trovato un’altra piazza con le giostre in pieno centro. Portiamoci anche gli autoscontri e le freccette e così abbiamo completato il quadretto del luna park permanente… 

Beninteso, non ce l’abbiamo coi giostranti che svolgono onestamente la loro attività, ma ci chiediamo se non sia il caso di trovare una sede più opportuna, così da sfruttare anche altri luoghi della città per questo tipo di attività. Poi se per portare la gente in centro abbiamo bisogno delle giostre…beh, ogni altra considerazione sull’appeal del ‘salotto della città’, la lasciamo a voi…

La nostra,ovviamente, vuole essere, ma solo in parte, una provocazione ma crediamo che il Sindaco Chiara Calati dovrebbe considerare anche questa opzione. Amministrare, ma soprattutto incidere,  osare, significa, talvolta, assumersi  la responsabilità di prendere scelte magari all’apparenza contestate.

Noi crediamo, innanzi tutto, che si possano porre  rimedi in senso migliorativo, magari graduali.  La piazza, per esempio, potrebbe restare chiusa al traffico il sabato e la domenica (conciliando così le esigenze del mondo del commercio e quello legato a particolari eventi), secondariamente, pur aprendo al traffico veicolare la direttrice che da via Roma prosegue verso via Mazzini e, quindi, per  via Milano, si potrebbe mantenere chiusa la porzione di piazza che guarda verso piazzetta Parmigiani. Per intenderci dove un tempo, all’epoca della fu piazza Umberto I, veniva allestito il mercato settimanale.

Ovviamente,  dovrebbe essere tutta ‘zona 30’, magari, andando a potenziare il sistema di videosorveglianza, così da fare effettivamente rispettare il limite. Sarebbe un modo, crediamo noi, per conciliare la legittima aspirazione di avere un luogo di ritrovo per la città, con quelle della viabilità cittadina.

Inoltre, così facendo si potrebbe maggiormente valorizzare anche piazza Formenti, finora, scarsamente utilizzata e con delle potenzialità ancora da sviluppare appieno.  

Consegniamo questa riflessione al sindaco Calati. Del resto, se una donna ha chiuso la piazza, un’altra potrebbe riaprirla…mai dire mai.

F.V.

(*Qui di lato la nuova piazza Liberazione e la vecchia)

 

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

■ Prima Pagina di Oggi