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Dall'archivio:

Minardi contro il referendum: torna fuori l’animo ‘dem’ della prof.ssa???

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La ‘civica’ Minardi contro l’iniziativa della Giunta Calati: “Gesto prepotente e divisivo”

MAGENTA – “Lo striscione sul Referendum di domenica prossima appeso sulla facciata del Palazzo Comunale a Magenta è un gesto prepotente e divisivo.  Il Comune è la casa di tutti! Il Referendum è di una parte politica soltanto”.  Con questo post “copia e incolla” – dato che in queste ore anche altri esponenti politici contrari alla consultazione referendaria di domenica 22 ottobre stanno utilizzando sui social esattamente la medesima frase – la capogruppo di Progetto Magenta, prof.ssa Silvia Minardi ha espresso il suo biasimo nei confronti dell’iniziativa posta in essere dall’Amministrazione di Chiara Calati.

Silvia Minardi accanto a Paolo Razzano ed Enzo Salvaggio. Molto tempo fa…ai tempi del PD

 

Or bene, trattandosi di una espressione piuttosto forte,  quella utilizzata dalla prof.ssa, ci siamo andati a leggere più volte i contenuti dello striscione incriminato – che nel frattempo è apparso sulla facciata di diversi municipi dell’est Ticino – e francamente non ci abbiamo trovato nulla di politico o di così scandaloso.

 


E’ un’informazione punto a capo.   Informa i cittadini sul fatto che domenica prossima 22 ottobre, dalle 7 alle 23, si terrà la consultazione referendaria.

Lo striscione, a nostro parere, sarebbe stato divisivo nella misura veniva espressa un’intenzione di voto. Ma la scritta qui è assolutamente asettica. Senza contare che stiamo parlando di un referendum che si muove all’interno del dettato costituzionale e che è stato votato – sempre come prevede la legge – dalla maggioranza qualificata (2/3) dei componenti dell’aula di Palazzo Pirelli.  Infine, la campagna informativa dà seguito alla mozione approvata un paio di settimana or sono dal Consiglio comunale magentino.

Piuttosto, trattasi di una iniziativa che cerca, almeno in parte, di supplire al buco informativo di ‘mamma RAI’, a cui peraltro anche noi lombardi e veneti paghiamo il canone.

Se informazione c’è stata per il ‘fortunato’  e assai partecipato referendum sulle trivelle – questione peraltro sentitissima quassù al Nord… – coerenza avrebbe voluto che altrettanta informazione ci sarebbe dovuta essere per un tema, quello delle autonomie e del regionalismo, che ha forti ricadute per tutto il Paese. Ma questo evidentemente è un altro discorso…

F.V.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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