La testimonianza di Claudio Pirola – Pendolare, Presidente di ZYME Abbiategrasso
TROPPO EUROPEISTA IO?
I treni? Non c’è limite al peggio…
- Ritardi, soppressioni: i carri-bestiame di sempre. Chi ha viaggiato soprattutto in questo ultimo mese non ne può più. L’unica consolazione è che siamo in pieno inverno e non fa troppo caldo (anche se all’interno dei treni è comunque un forno…). Per fortuna avevano promesso treni nuovi sulla linea bla, bla, bla… Del raddoppio, malgrado il nuovo ponte a Vigevano potrà presto essere terminato, nessun “Politico” ne parla più.
- Biglietto integrato: recentemente mi è capitato di andare a San Donato. Ho chiesto allo sportello della stazione di Abbiategrasso un biglietto “integrativo” (si fa in tutte le parti del mondo) con cui potessi usufruire anche di mezzi ATM (io ho un abbonamento Abbiategrasso-Milano San Cristoforo). Impossibile. Avrei potuto acquistare a tariffa intera un biglietto ATM da San Cristoforo a San Donato. Ma non è in vendita alla stazione di Abbiategrasso. Soluzione: uno si può premunire il giorno prima di un biglietto a tariffa intera Milano San Cristoforo-San Donato, ma non può timbrarlo ad Abbiategrasso per coprirsi della tratta San Cristoforo-Porta Genova (visto tra l’altro che il prezzo è stato pagato a prezzo pieno) perché le macchinette semplicemente non lo timbrano essendo fuori zona. Soluzione B) uno compra un biglietto a tariffa intera Milano San Cristoforo-Porta Genova, lo timbra (se funziona) alla macchinetta meccanica della stazione e poi compra un altro biglietto, sempre a tariffa intera, da Milano-Porta Genova a San Donato Milanese. Insomma, un puzzle delirante, demenziale. Per fortuna siamo nella cosiddetta “Grande Città Metropolitana”…
- Violenza: le cronache ci stanno riferendo di fatti gravissimi a bordo dei treni. In tempi relativamente recenti ho vissuto un’esperienza professionale a Parigi di quasi due anni. Ho documentato un viaggio a bordo di un treno RER in notturna dove i treni viaggiano fino a notte fonda e sono molto frequentati perché affidabili e le stazioni periferiche (tipo quella di Abbiategrasso per intenderci) sono aperte e presidiate fino all’1.30 di notte. Un altro mondo? No, Europa.
Un giorno parlavo con una persona ben in vista sullo scenario politico abbiatense proprio a bordo di un treno che andava a Milano. Discutevamo dei vantaggi che, a suo modo di vedere, porterebbe l’idea di “ridotto” prolungamento di una linea del tutto recente come la S9 come pure della mia idea che vede invece nella riqualificazione (raddoppio, biglietto integrato, materiale rotabile ammodernato, city bikes nelle stazioni, sicurezza e controlli ordinari sui treni ecc.) Milano-Mortara una rimessa in gioco virtuosa di una linea storica importante, visto non più solo come uno strumento per pendolari ma una linea strategica che consenta di offrire un vero servizio da un lato ad un’utenza importante (Piemonte incluso) e città importanti (Vigevano, in un’ottica di valorizzazione artistico-industriale del nostro territorio) per i pendolari e dall’altro che possano consentire di far sentire la nostra provincia come parte integrata ed integrante della Grande Città Metropolitana con tutto quanto ne può conseguire in termini di investimenti e rilancio. Mi disse che si trovava totalmente d’accordo con me. Ma che le mie idee erano troppo “europeiste”. Mi caddero le braccia. E che significa? Provinciali siamo e provinciali siamo destinati a rimanere?
E intanto il Ministro Delrio fa promesse al mondo che poi non vanno in porto. Dimenticandosi che, soprattutto con la costruzione del nuovo ponte di Vigevano, da un punto di vista ingegneristico è ormai una sciocchezza prevedere il raddoppio in sostanziale aperta campagna di una linea come la Milano-Mortara.
Ma per la Politica nazionale e locale, evidentemente, siamo destinati a rimanere dei provinciali.