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Dall'archivio:

Maroni in visita alla AB Medica di Cerro Maggiore

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CERRO MAGGIORE –  “L’evoluzione del nostro sistema socio-sanitario ha introdotto il passaggio dal concetto del curare a quello di prendersi cura, da cui deriva la presa in carico dei pazienti cronici, destinati ad aumentare con l’allungarsi della prospettiva di vita: quello che ho visto in questa azienda risponde pienamente dal punto di vista tecnologico alle nuove esigenze ed e’ uno dei numerosissimi esempi concreti della naturale vocazione della Lombardia all’investimento in ricerca e innovazione”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, questa mattina, visitando la sede di AB Medica a Cerro Maggiore. All’azienda, che conta oggi 240 dipendenti, all’interno di una
holding che ne conta 400, e’ stato assegnato, proprio per gli
ingenti investimenti in innovazione, il Premio Rosa Camuna 2017.

600 MILIONI PER INVESTIMENTI IN SANITA’ – “Grazie alla nostra capacita’ di spesa, e nonostante i tagli del Governo, abbiamo a disposizione 500 milioni per investimenti in santita’, cui se ne sono aggiunti 100 quest’anno – ha sottolineato Maroni -, sono pero’ i direttori generali delle aziende ospedaliere a segnalare che cosa occorre, quali macchinari, in cosa serve investire alle loro strutture. A me compete vincere le resistenze culturali e sciogliere eventuali nodi burocratici, per mettere tutti nelle condizioni di lavorare, in un ambito di sana competizione”.

STRUMENTI INNOVATIVI, FUNZIONALI ALL’ATTUAZIONE DELLA RIFORMA – “Questi macchinari e strumenti cosi’ innovativi possono
certamente essere funzionali all’attuazione del cuore della nostra riforma socio-sanitaria – ha spiegato -: con la telemedicina, per esempio, si possono seguire ‘da remoto’ i pazienti cronici, per i quali abbiamo introdotto il sistema della presa in carico, da parte di un gestore”.

AB MEDICA – Fondata nel 1984 da Aldo Cerruti, AB Medica e’ oggi azienda italiana leader nella produzione e nella distribuzione di tecnologie medicali, nonche’ punto di riferimento per la robotica chirurgica e per l’innovazione tecnologica in sanita’. Tra le prime aziende a portare la chirurgia laparoscopica senza gas in Italia, ha sempre puntato sull’innovazione tecnologica: nel 1999 ha introdotto in Italia il sistema robotico da Vinci e, nel 2003, il Cybeknife, sistema robotico per radiochirurgia stereotassica, un metodo di trattamento dei tumori tramite irradiazione. Negli ultimi anni AB Medica ha esteso la propria attivita’ fondando, nel 2008,Genomnia, spin off che si occupa di ricerca e diagnostica genetica, e acquisendoli A TLC, societa’ leader nelle telecomunicazioni, e Telbios, realta’ operante nel settore della
telemedicina.

IL ROBOT DA VINCI E IL CYBERKNIFE – Il robot da Vinci e’ la piattaforma piu’ evoluta per la chirurgia mininvasiva presente a oggi sul mercato, uno dei robot chirurgici piu’ diffusi al mondo, consente di superare i limiti legati alla difficolta’ di trattare, con la laparoscopia, patologie in sedi anatomiche difficili da raggiungere. La chirurgia da Vinci, estendendo ad interventi complessi i benefici della mininvasivita’, permette una estrema versatilita’ dei movimenti e consente di raggiungere spazi anatomici ristretti e profondi. Nel 2014 gli interventi robotici effettuati in tutto il mondo sono stati pari a 570.000 (con un incremento del 9%) nei campi della ginecologia, chirurgia generale e urologia.

CyberKnife e’ un sistema robotico per radiochirurgia unico per potenzialita’ e precisione. Caratteristica esclusiva di CyberKnife e’ il braccio robotico che muove l’acceleratore lineare (LINAC) con 6 gradi di liberta’ nello spazio intorno al paziente, con il vantaggio di poter correggere la direzione del fascio di trattamento in funzione degli spostamenti del target, in maniera del tutto automatica e senza interruzioni o riposizionamenti del paziente. Inoltre, il robot e’ in grado di muovere il LINAC nello spazio intorno al paziente, generando un elevato numero di fasci di radiazione a diversa orientazione in
una geometria 3D non coplanare. Queste particolarita’ consentono l’utilizzo di elevate dosi di irradiazione in una o poche sedute di trattamento.

(*fonte: Lnews)

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