MAGENTA – “Ma siete davvero convinti che 8 serate di filosofia su 220 serate sia uno sbilanciamento a favore della cultura alta?”.
Il dibattito attorno alle serate filosofiche ‘stralciate’ dal palinsesto culturale della nuova Amministrazione Calati continua a tener banco e l’ex Sindaco Marco Invernizzi non ha tardato ad esporre il suo pensiero: “Noi abbiamo teorizzato il ruolo della cultura alta e della cultura diffusa e nessuno l’ha contestato nel merito. La realtà è molto diversa da come qualcuno la descrive; inviterei ad andare a vedere il tipo di serate organizzate in questi anni e poi si può parlarne. Purtroppo la teorizzazione degli esperti di comunicazione, secondo la quale basta ripetere continuamente qualunque concetto e quello che si afferma diventa automaticamente realtà, funziona sempre benissimo. E la musica classica, per fortuna sempre sostenuta anche da chi critica le serate filosofiche, che cultura è rispetto al pop? E, infine, togliere 8 serate di filosofia su 220 serate è riequilibrare l’offerta culturale o sbilanciarla clamorosamente?”. Invernizzi non ci sta e parla apertamente di strumentalizzazione dovuta ad un vero e proprio ‘tam tam’. “Io ho l’impressione che qualcuno abbia furbescamente strumentalizzato a fini di propaganda tutta questa questione, pure discutibile come impostazione di discorso, della cultura alta e popolare e molti ci sono cascati. Se qualcuno non fosse d’accordo è bene che porti numeri non discorsi vaghi e generali che nulla hanno a che fare con la nostra offerta culturale: a me sembra un po’ umiliante per i molti cittadini, moltissimi giovani, che affollavano il Teatro Lirico”.
Insomma, la disputa continua….