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Magenta, ‘spaccate’, sicurezza e idiozia- IL COMMENTO

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Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

Nella nostra idea primordiale ed ancestrale di giornalismo, la cronaca nera non ci sarebbe. Nessun rigo, nessuno spazio per furti, rapine, incidenti mortali.

Non ci piace, ne scriviamo (volutamente) poco, siamo convinti- e i numeri ci danno ragione, se siamo leader indiscussi nella nostra fettina di mercato una ragione ci sarà- che il Giornalismo è altro. Però la cronaca nera esiste, come la realtà che ci circonda e come le spaccate a danno di negozi e attività commerciali, una ferita profonda e lacerante.

Esistono da sempre, ahinoi, come da sempre esistono l’idiozia e gli idioti. E sarebbe idiota addossare le colpe di quanto accaduto al neo assessore Simone Gelli, che è politico notoriamente sensibile ed anche attivo sul tema, così come era idiota addossare colpe analoghe a Paolo Razzano. Ha ragione Gelli nel dire che la questione è prima di tutto culturale. Infatti noi avevamo apprezzato che Razzano e il centrosinistra, rispettosi della sensibilità di Magenta, avessero quanto meno cercato di usare una fermezza che la sinistra radicale (incapace per vocazione di cogliere le esigenze di sicurezza legate ai nostri tempi) non ha mai digerito.

Primo partito della coalizione, con  vicesindaco e assessore alla Sicurezza, la Lega Nord di Magenta ha tutte le carte in regola e il diritto di agire come crederà opportuno. Ma le forze (specie di Polizia Locale) sono quelle che sono e il buon Simone Gelli non è il mago di Arcella.  E allora sarebbe meglio votare convintamente SI al referendum lombardo del 22 ottobre, per dotare la nostra regione (e i Comuni) di più risorse, depotenziando i tagli feroci e assurdi che la ottusa burocrazia romana ha imposto a enti virtuosi come i  nostri.

Nel frattempo, continueremo a ritenere idiota chi dà la colpa di spaccate o altro al politico di turno, oggi come ieri. Certo, chi scrive è un fermo sostenitore della fermezza. I tempi sono cambiati, ma resto convinto che a volte servirebbe l’atteggiamento che Benito Mussolini (di cui oggi ricorre il compleanno)- pur considerando che si era in un regime autoritario e al lordo degli errori che il fascismo commise,-assunse verso  don Calogero Vizzini, il mafioso che venne ad offrire il pieno appoggio della mafia al governo fascista.

‘Duce, tutta la Sicilia diverrà fascista, le basterà chiederlo’

‘Arrestate subito quest’uomo’, replicò Mussolini comandando un Capitano dei Carabinieri presente al colloquio.

F.P.

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