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Dall'archivio:

Magenta, parla Del Gobbo: ‘Invernizzi, che autogol. Noi in campo con umiltà, ricordiamoci Milan Liverpool..’

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Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

L’assessore regionale e leader del centrodestra replica alla conferenza di Marco Invernizzi. ‘Sull’antifascismo mi spiace ma hanno preso un grancio. E a Silvia Minardi dico che..’

 

MAGENTA – Il giorno dopo la conferenza di Marco Invernizzi e del Pd, tocca a Luca Del Gobbo replicare alle dichiarazioni del sindaco uscito sconfitto dal primo turno, ed ora proiettato verso il ballottaggio del 25 giugno.

 

“Anzitutto, per cominciare, dico senza ironia che mi pare legittimo il tentativo di Marco Invernizzi e del Pd di recuperare lo svantaggio del primo turno, e di giocarsi al meglio il ballottaggio. Invernizzi è una persona che ha tutto il mio umano rispetto.

Sono convinto del principio di democrazia, ci deve essere una sana competizione, è chiaro che ognuno gioca nella sua parte di campo. Ed è quello che io e Chiara Calati abbiamo fatto nel primo turno, non vogliamo demonizzare il nemico o alzare i toni.

Dico solo che alcune delle cose dette da Invernizzi mi hanno stupito. Parla di una città sfilacciata trovata nel 2012? Non condivido affatto questa tesi. Il bilancio era apposto, Magenta era una delle 3 città in Italia coi conti migliori e il bilancio poiù virtuoso. I conti erano in regola, non c’erano cantieri aperti e lavori pubblici finiti. 

Sulla piazza Naj Oleari mancava un collaudo, ma nessuna spesa da effettuare; vorrei anche ricordare i  185mila euro di ‘tesoretto’ lasciati dalla mia Amministrazione grazie al contributo di Obi, un fatto da spiegare principalmente ai commercianti, perché erano destinati ad iniziative come festa del commercio e  ricorrenza del 4 giugno.

Invernizzi parla di costi eccessivi per la manutenzione degli immobili comunali? E’ stata sua la scelta politica  di non incrementare gli oneri, ha scelto la demagogia del consumo di suolo pari a zero, eppure nei miei 10 anni Magenta è sempre rimasta a 23-24mila abitanti, senza subire alcuna  conurbazione.

Il non uso degli oneri per la spesa corrente è una regola giusta, anche se spesso si è derogato.

Non può dire, lo ripeto, di aver trovato Magenta sfilacciata: era una città coesa e con identità forte. Magenta aveva l’orgoglio delle bandiere e delle sue 160 associazioni.

Su Stazzema e l’antifascismo penso davvero che il Pd abbia fatto un grande autogol: noi non siamo mai mancati a Stazzema, io personalmente ci sono andato coi ragazzi delle scuole, i rapporti con Anpi erano eccellenti, tanto che ho sviluppato la Giornata della Memoria in maniera amplissima. In termini calcistici, sembra la celebre partita tra Juve  e Fiorentina che finì 4-2 per i Viola..

Domando: dove sono le  foto di Marco Invernizzi a Stazzema?

Chiara Calati da sindaco riprenderà la prassi della lotta al totalitarismo. E su quello che abbiamo fatto, basta chiedere alla famiglia Molho..

Per quanto riguarda il centrodestra, la strategia da qui al 25 giugno è semplice: il primo turno è passato, tutti i magentini devono tornare a votare. Siamo a metà dell’opera, manca la parte più importante. E mi appello a chi ha votato altre liste, molti possono riconoscersi in noi.

Cosa penso del risultato di Silvia Minardi e Progetto Magenta? Intanto mi complimento con tutti i candidati, anche con chi non va al ballottaggio.

Hanno accettato una sfida difficile, la lista di Silvia ha colto un ottimo risultato ed aveva un ottimo programma, rispetto la sua posizione e la sua scelta di non dare indicazioni di voti. Lancio però un appello a tutti i cittadini di Magenta che possono riconoscersi nel programma di Chiara.

La macchina comunale? Penso sia stata depotenziata, a Magenta ho sempre trovato persone di alto livello. Credo che sulle politiche del personale siano stati commessi degli errori e ritirare quei talenti.

Come abitante di Pontevecchio, mi fa un po’ sorridere sentir parlare il 15 giugno di una nuova pista ciclabile. Dopo non aver asfaltato praticamente neppure una strada in 5 anni, mi pare una promessa da marinaio, essendo la frazione attraversata dal Naviglio.

Calcisticamente, non dobbiamo fare l’errore che successe  in Milan Liverpool,  quando il Milan era avanti 3-0 dopo il primo tempo. Siamo rispettosi degli avversari, che sono moto temibili;  noi con umiltà dobbiamo rimanere concentrati e convincere le persone”.

Insomma, Del Gobbo è in campo e occupa stabilmente il ruolo di regista.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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