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Magenta, l’ex sindaco Invernizzi: “Sparito? adesso parlo io…”

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L’ex primo cittadino si fa sentire via facebook, smentisce le ‘voci’  di sue presunte ‘sparizioni post elettorali’ e racconta la sua versione dei fatti sul ‘passaggio di consegne’ con Chiara Calati

MAGENTA – Che Marco Invernizzi tra qualche tempo possa lasciare la politica attiva e tornare ad occuparsi di cultura –  il tema che più lo affascina da sempre –  ad avviso di chi scrive è più che un’ipotesi. Ma che Invernizzi sia una persona senza stile e senso delle istituzioni, obiettivamente, questa è un’autentica panzana.  Ha giocato la sua partita, l’ha persa, condivisibile o meno che fosse. Senza dubbio,  ha commesso degli errori – ha fatto scelte durante il suo quinquennio certamente criticabili e da una buona parte dell’elettorato poco comprensibili – ma da lì ad attaccare la sua figura sul lato personale ce ne passa. E allora eravamo praticamente certi che il ‘gossip’ sulla sua ‘sparizione’ da Palazzo Formenti fosse tale così come sul suo scarso ‘bon ton istituzionale’.  Ieri è arrivata la conferma dal diretto interessato.

L’ex primo cittadino, si è fatto sentire via facebook per una ricostruzione dei fatti pacata, ma ferma. Nessuna particolare polemica, se non una ‘precisazione’ su chi cinque anni abbia effettivamente chiesto il ‘passaggio di consegne’ tra lui e l’allora ex sindaco Luca Del Gobbo. Noi non entriamo nel merito. Non ci interessa nemmeno. Annotiamo, è stato un fatto di cronaca. Aggiungiamo noi, bello e che ha dato lustro all’istituzione del nostro Comune. Il resto sono chiacchiere e fanno parte del normale ‘gioco delle parti’.

F.V.

Ma veniamo a quanto scrive Invernizzi:

“1) sono stato chiamato dal segretario comunale che mi annunciava il passaggio di consegne per il giorno 28 giugno con cerimonia pubblica da tenersi nell’androne del palazzo comunale; avviso la mia parte politica e mi tengo pronto. 2) Il pomeriggio dello stesso giorno mi telefona la sindaca Calati per avvisarmi che lei non sapeva niente della cerimonia e che la stessa sarebbe stata rinviata a data che mi avrebbe comunicato; rispondo che io pensavo fosse stata una sua iniziativa e che mi adeguavo alla sua volontà. 3) Vengo avvisato della nuova data della cerimonia con la precisazione che la stessa si sarebbe tenuta nella sala al primo piano, dove si celebrano i matrimoni, ma che probabilmente non sarebbe stata pubblica e che eventualmente avrebbero invitato loro chi di dovere; mi precisano anche che nell’occasione avrei dovuto firmare, unitamente alla sindaca, i saldi di cassa, come per legge. 4) Il giorno stabilito mi presento e mi dicono che si firmano solo i saldi di cassa in sala giunta ma senza cerimonia. A firme apposte, la sindaca Calati mi chiede di fare la foto che poi è apparsa su tutti i giornali. Fine del racconto e una precisazione: 5 anni fa siamo stati noi a chiedere al sindaco uscente Del Gobbo di fare la cerimonia pubblica e la richiesta è stata accettata, perchè il ‘bon ton’ vuole che sia il sindaco neo eletto a decidere cosa fare”.

” Tutte le fantasiose ricostruzioni sul cambio di stile e sulla mia “sparizione” le rimando al mittente, precisando che per strada e in piazza, così come alla presentazione di libri, i cittadini mi vedono, come è sempre avvenuto”  conclude l’ex primo cittadino.

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