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Magenta, ex Novaceta: qual è il futuro dell’area?

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Botta e risposta tra le minoranze e Gelli che replica: “Due pesi e due misure. Così non funziona”

MAGENTA –  E’ scontro tra i dem con il capogruppo Enzo Salvaggio e Progetto Magenta da una parte e l’amministrazione Calati dall’altro, sulla questione del futuro dell’ex Novaceta. Com’è noto, la nuova Giunta di centrodestra non hai fatto mistero di non ‘apprezzare’ la scelta della logistica per quanto riguarda il futuro di una delle più importanti aree dismesse della città.

Vero è però che il sindaco ha ribadito in più occasione di voler incontrare la proprietà (in questo caso Vailog e Unicredit ndr) per capire come, comunque, garantire  opere e servizi indispensabili per la città (leggasi i 50o posti auto gratuiti nelle vicinanze della stazione e il parco pubblico all’interno dell’ex Cral).  Ad incalzare la Giunta Calati sono i ‘dem’ che sull’argomento fanno quadrato con Progetto Magenta.

 

“Si può non essere d’accordo ma se la possibilità di sviluppo dell’area ex Novaceta non piace sarebbe bello essere trasparenti e dirlo alla città.
In gioco ci sono #servizi e #postidilavoro
Quale alternativa si propone alla nostra #bellamagenta?
I treni passano e speriamo di non dover essere fra 5 anni ancora nel #degrado”.

Questo il contenuto del post pubblicato dal Partito Democratico di Magenta e rilanciato dal suo capogruppo Enzo Salvaggio che ha fatto leva anche sull’apprensione manifestata da Progetto Magenta, la lista civica guidata da Silvia Minardi, circa il silenzio dell’Amministrazione sul tema in oggetto. “Abbandonare questo progetto significa perdere un’occasione importante, un’occasione irripetibile. Magenta chiede servizi, verde pubblico e lavoro.  Magenta chiede risposte” chiosa Salvaggio.

Non si è fatta attendere la replica pepata, come al solito, di Simone Gelli, vice sindaco e assessore ‘plenipotenziario’ della Giunta di palazzo Formenti

“Per quattro lunghi anni, quando ero consigliere di minoranza, ho chiesto all’Amministrazione Invernizzi, cosa si intendesse fare sull’area Novaceta. Quando si cominciò a parlare della variante al piano di Governo del territorio, le idee erano così chiare, tanto da presentare due bozze di Piano a distanza di poco tempo, con spostamenti di volumetria dall’area Novaceta verso l’Area Saffa e ritorno, a dir poco spettacolari. Dopo cinque anni, la città ha visto partorire un topolino dalla Montagna. Coloro i quali hanno impiegato una intera legislatura per decidere, dopo tre mesi di lavoro, chiedono alla nostra amministrazione di sapere, cosa vogliamo fare sull’Area Novaceta. Scusate, di grazia, ma non vi sembra di utilizzare due pesi e due misure, se non altro tra il tempo che voi avete impiegato per decidere e quello che ci impiegheremo noi?”. “Ma poi mi chiedo: come mai la giunta Invernizzi non ci ha messo tre mesi, dopo essere sta eletta nel 2012, per dire alla città cosa se ne sarebbe fatto dell’area in questione?”

 

Contendenti… qui sotto l’ex Assessore al Territorio Enzo Salvaggio oggi consigliere di minoranza e capogruppo del Pd che ha chiuso con l’allora sindaco Invernizzi l’accordo sull’ex Novaceta e più in basso, Simone Gelli, vice sindaco dell’Amministrazione guidata da Chiara Calati. Gelli già assessore dal 2002 al 2012 con la Giunta Del Gobbo, malgrado la giovane età (è un classe 1977), è la memoria storica di questa Amministrazione avendo ricoperto il ruolo di amministratore per un intero decennio.

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