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Magenta dice addio a don Giuseppe Locatelli, ‘papà’ del Nuovo e del Paolo VI; un sacerdote di ineffabile carisma

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Morto a 86 anni il parroco che diede una svolta alla vita pastorale magentina

 

MAGENTA – Era un sacerdote cui Dio aveva concesso in dono un Carisma decisamente fuori dall’ordinario. Un ‘prete’ che univa alla solida fede che lo portava ad annunciare Gesù Cristo una capacità di ‘fare’, di ‘operare’ da autentico prete manager. A quasi un secolo da don Tragella, don Giuseppe Locatelli- che divenne parroco di Magenta nel 1972- è stato un faro della vita pastorale e civile di Magenta.

Don Giuseppe è  morto nella notte ed è così tornato alla casa del Padre, all’età di 86 anni: era infatti nato ad Acquate -Lecco- il 24 gennaio 1931. Studente di Medicina, sente nascere in sé la vocazione sacerdotale. Viene ordinato dall’Arcivescovo di Milano, Card. Giovanni Battista Montini, il 28 giugno 1959.

Nel 2010 ricevette da Pietro Pierrettori, Luca Del Gobbo e don Mario Magnaghi il San Martino d’Oro. Le motivazioni del riconoscimento, riassunte dalla Pro Loco, fanno capire perfettamente il suo spessore.

Viene nominato Vicario parrocchiale a Cernusco sul Naviglio, dove si distingue soprattutto per l’opera a favore dei giovani. Vi rimane fino al 1972, quando l’Arcivescovo, Card. Giovanni Colombo lo incarica di guidare la Parrocchia di San Martino, in Magenta. Arrivato nella nostra Città, don Giuseppe si impegna nel portare a termine, ampliandolo, il Centro giovanile e familiare Paolo VI, ideato dal suo predecessore, Mons. Giacomo Terrani. È il 1973. Il “Paolo VI” diventa punto di riferimento importante per le attività culturali sempre più mirate e specialistiche della Parrocchia, ma anche per gruppi e associazioni di ispirazione cattolica, che spesso travalicano i confini parrocchiali e cittadini, perché nel frattempo don Giuseppe è chiamato a ricoprire l’incarico di Decano delle, allora, 22 parrocchie del Magentino. All’ultimo piano del Centro Paolo VI viene quasi subito ospitata la sede del Consultorio decanale per la Famiglia,realtà oggi sempre più presente nel nostro territorio. Nel 1976, con l’aiuto del Comune, viene inaugurata al cimitero la “Cappella di Santa Maria Ausiliatrice”. È del 1978 il restauro della Chiesa di San Rocco, attorno alla quale si crea il gruppo del Rione omonimo per vivacizzare la presenza della parrocchia nella parte sud della città. Viene restaurato anche l’organo Prestinari nella stessa chiesa. Coinvolge quindi tutta la comunità in una grande raccolta di fondi per la costruzione del nuovo Oratorio di San Martino, a sostituire un ambiente ormai fatiscente per i ragazzi e i giovani. L’oratorio viene inaugurato nel 1983. Nel campo della carità si distingue l’azione di don Giuseppe a favore dei poveri, con un’attenzione davvero tutta speciale per le persone in difficoltà. Promuove la nascita della Caritas cittadina, con la quale, su ispirazione del Cardinale Martini, con il Convegno “Farsi prossimo”, matura il progetto di una Casa dell’Accoglienza, in dialogo con la parte civile e il Comune. Si costituisce l’Associazione AVAS, per la gestione della Casa e l’accoglienza delle tante persone bisognose lì ospitate a partire dal 1989. Le ultime opere da lui avviate, portate poi a compimento dal suo successore, don Fausto Giacobbe:

il Centro Rionale S. Francesco e S. Chiara (1989)
il restauro dell’ Organo Prestinari della Basilica (1991)
la sala della comunità, cinemateatroNuovo, che nel 2010 compie i suoi primi 20 anni.

Don Giuseppe lascia Magenta nel 1989, nominato dall’Arcivescovo Carlo Maria Martini, Vicario episcopale della Zona pastorale V, con sede a Monza. Ricopre il suo ultimo incarico di Parroco a Inzago -Parrocchia di S.ta Maria Assunta e S.ta Maria Ausiliatrice. In data 1 settembre 2008 viene destinato Residente con Incarichi Pastorali presso la Comunità Pastorale “Beato Giovanni Mazzucconi e Beato Luigi Monza” che riunisce le tre ex parrocchie di San Giovanni, Laorca e Rancio, i tre rioni del Comune di Lecco più vicini alla Valsassina. Il 21 giugno 2009 ha voluto festeggiare a Magenta, nella Basilica di San Martino, nella ricorrenza di Santa Crescenzia, il suo 50° di sacerdozio”.

 

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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