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Dall'archivio:

Magenta, ci scrive Elisabetta Lanticina. ‘Non mi candido, ma resto al servizio della città’

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Riceviamo e pubblichiamo

Basta, non mi candido al Comune di Magenta Al fianco dei miei avversari anche la stampa? 

“Mi sono state attribuite affermazioni e conseguenti opinioni che non ho mai pensato o espresso. Lo ha fatto al mio posto certa stampa locale magentina. Il giornale Altomilanese Libera Stampa ha infatti riportato una frase virgolettata che io non ho mai pronunciato, così come è stata riferita, e l’ha utilizzata per denigrarmi politicamente – afferma l’avvocato Elisabetta Lanticina – In attesa che la testata diretta da Ersilio Mattioni, nei termini di legge, nella sua prossima uscita chiarisca ai lettori l’errore in cui è incorso, ecco che si è subito manifestata una più grave, sgradevole e subdola forma di giornalismo: quello finalizzato a denigrare e colpire, con saccente arroganza, le persone che sono considerate propri avversari politici. Mi riferisco al giornalista pubblicista Fabrizio Provera, che, sul quotidiano online Ticino Notizie, ha ripreso quel virgolettato erroneamente pubblicato dall’Altomilanese e ne ha fatto una bandiera da sventolare in nome della scarsa serietà altrui e di una mia presunta incoerenza”.

Fabrizio Provera, indossando i larghissimi panni di giornalista, dall’alto della sua requisitoria sulla moralità in politica, riprende infatti fedelmente la dichiarazione erroneamente attribuita dall’Altomilanese all’avvocatessa Lanticina (che si ipotizzava potesse essere candidata sindaco a Magenta), e ne abusa a suo piacimento al fine di denigrare e colpire l’immagine personale, politica e professionale dell’avvocato che ha ‘osato’ manifestare l’idea di voler entrare in politica a Magenta…

Il signor Fabrizio Provera e i suoi colleghi responsabili di Ticino Notizie, però, mentre pontificavano sull’operato altrui basandosi su dati falsi, non hanno rispettato nessuna delle più elementari regole a cui sono tenuti dalla deontologia professionale.

Provera, infatti, cosa fa: snobba il giornale che ha pubblicato l’errata dichiarazione, non citandone nemmeno la testata, forse perché non lo ritiene degno di menzione. O forse perché gli conviene non farlo e gli è utile per chissà quali fini. In ogni caso crede e sposa fedelmente il virgolettato erroneamente attribuito all’avvocato Lanticina.

In questo modo e senza averne contezza, è così impegnato nel giudicare l’operato altrui, che viola una regola essenziale e che conoscono anche i giornalisti alle prime esperienze: verificare la notizia e la fonte.

Non lo fa, anzi. Paradossalmente si prende la notizia da quello stesso giornale che lui non vuole nemmeno citare e, facendola propria, la diffonde ai quattro venti violando la legge sulla stampa, in primis, oltre a diversi articoli del codice civile e penale per i quali spetterà ai magistrati valutare l’entità, i danni morali e professionali arrecati alle persone ingiustamente e illegittimamente prese di mira.

“Io intendevo candidarmi persino nella lista civica di un gruppo di amici che insistono nel propormelo e lavorare proprio per la mia ormai povera ma  bella città di Magenta che ha tanti, tanti problemi irrisolti – conclude Elisabetta Lanticina – Ma oggi credo che la mia città soffra anche di un altro malessere che ho verificato sulla mia pelle: l’esistenza di certa stampa magentina che necessita di una attenta e continua verifica. A questo punto mi chiedo: le notizie false e strumentali sono frutto di errori e di scarsa professionalità oppure sono la diretta conseguenza di azioni politico-giornalistiche già decise altrove a tavolino? Mi volevo dedicare alla buona politica, ma mi vedo costretta a rinunciare a candidarmi nella città di Magenta. Rimarrò comunque a disposizione della gente per bene della mia città sia come privata cittadina, sia come avvocato”.

Elisabetta Lanticina

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gentile signora, gentile avvocato,

come vede pubblichiamo la sua replica in modo integrale. Il nodo resta che non è stata denigrata la sua persona, ma unicamente messa in discussione un’idea- e una concezione- del rapporto tra politica e giustizia. La dichiarazione non è infatti stata mai smentita, né da lei né dalla testata che l’ha pubblicata virgolettandola. Tutto qui. I pezzi pubblicati in precedenza da Ticino Notizie riguardo alla sua persona hanno sempre palesato non solo un giudizio equanime, ma anche un apprezzamento per il suo ruolo di giovane donna impegnata in politica (“Sarà steso un programma condiviso, indetti incontri settimanali, quanto al nome del candidato sindaco,  questo verrà dal novero delle 7, 8 proposte che saranno calate sul tavolo al momento debito. I bookmakers, al momento, danno come molto probabile una candidatura in rosa: Elisabetta Lanticina rimane la prima scelta”, 9 febbraio 2017, “La seconda novità riguarda la figura che Forza Italia intende lanciare con forza al tavolo delle trattative per la corsa a sindaco: a quanto risulta questa figura è stata individuata nell’avvocato Elisabetta Lanticina, 43 anni (nella foto), attivamente impegnata in politica da anni, prima vicino ai Riformatori Azzurri (ossia gli ex socialisti che militavano in FI), rimasta fedele ai colori di Forza Italia e componente del direttivo cittadino da tempo”, 31 gennaio 2017).

Quindi, se non c’era alcuna azione giornalistica preordinata prima, non c’è neppure adesso. Il nodo, in pratica, è il rapporto tra giustizia e politica: lo ribadiamo. La parola ‘scarsa serietà’ non è mai stata profferita. Tutto qui, semplice. Cordiali saluti.

F.P.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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