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Lombardia, referendum. Garavaglia: “Dopo il 22 ottobre a Roma con mandato popolare”

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MILANO – “Non è un caso che Regione Lombardia abbia un rating migliore di quello dello Stato centrale. Alla base di tutto c’è la scelta politica di fare più investimenti. Rispetto al 2012, nel 2017 abbiamo incrementato gli investimenti dell’80% creando sviluppo e nuovi posti di lavoro. Proprio oggi in Giunta abbiamo dato il via libera a due accordi di programma strategici: il primo per il nuovo Ospedale dei Santi Carlo e Paolo a Milano, il secondo per il nuovo Ospedale di Busto Arsizio. Vogliamo e possiamo fare ancora di più. Il referendum del prossimo 22 ottobre per l’autonomia della Lombardia ha esattamente questo scopo”. Lo ha detto l’Assessore all’Economia, Crescita e Semplificazione Massimo Garavaglia intervenuto questa mattina in diretta alla trasmissione orario continuato in onda su Telelombardia.

IL MODELLO E’ IL TRENTINO ALTO ADIGE – “Vorremmo fare come il Trentino Alto Adige – ha proseguito Garavaglia – Abbiamo tutti i requisiti e le potenzialità per farlo. Paghiamo i fornitori 17
giorni prima della scadenza, malgrado il residuo fiscale di 54 miliardi di euro, che vale a dire 5.400 euro a lombardo, risorse che non ritornano indietro”. “E’ evidente – ha spiegato
– che i Lombardi sono svantaggiati, anche perché vengono destinate queste risorse altrove per offrire servizi con uno standard di qualità decisamente inferiore al nostro”.

SIAMO QUELLI CHE COSTIAMO DI MENO – “La Lombardia – ha aggiunto a questo proposito Garavaglia – è quella che costa meno soldi di tutti allo Stato, poco più di 2.400 euro a cittadino. Ci
basterebbero i 300 euro in più dell’Emilia Romagna per fare molte cose in più, ma giustamente ne chiediamo 2.400 euro in più”.

A ROMA COL MANDATO DEI LOMBARDI – “La Catalogna con un residuo fiscale di 8 miliardi di euro vuole l’indipendenza, mentre la Baviera con solo 1,5 miliardi di euro di residuo pretende più
autonomia. Noi vogliamo mandare il nostro presidente Roberto Maroni a Roma a trattare per avere maggior autonomia, forte del mandato popolare”.

NON CI FIDIAMO PIU’ – “Il referendum – ha osservato ancora Garavaglia – è l’unico strumento democratico da utilizzare come forma di legittima pressione sul Governo. Purtroppo non ci
fidiamo più – ha ricordato l’assessore lombardo – e ne abbiamo motivo. Ero a Roma accanto al presidente Maroni quando l’allora premier Matteo Renzi ci assicurò l’introduzione dei costi
standard in Sanità, poi sappiamo tutti come è andata a finire. Anzi – ha aggiunto Garavaglia – il governo anziché venirci incontro ci ha tartassato, togliendoci altre risorse”.

UN QUARTO DELLE PENSIONI ITALIANE PAGATE DALLA LOMBARDIA – Ad ulteriore sostegno di quando affermato, l’esponente della Giunta lombarda ha detto: “I Lombardi sono il 16,5% della popolazione italiana, ma finanziano il 26,4% (oltre un quarto) delle pensioni italiane. E’ evidente che c’è qualcosa che non funziona. Ottenendo maggiore autonomia potremo dare corso al
progetto della pensione integrativa. Un percorso che abbiamo già avviato con l’assestamento di bilancio fine luglio e che dopo il 22 ottobre potrebbe assumere maggiore concretezza”.

(*fonte comunicato stampa: Lnews)

 

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