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L’estetica della famiglia Trump: una questione di bellezza- di Manu Arcidiacono

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Per l’insediamento del neo presidente degli Stati Uniti Donald J Trump, pubblichiamo il contributo della nostra esperta di look, Emanuela Arcidiacono

Il compleanno di mia sorella e l’inaugurazione del Dolce Vita mi hanno, giustamente, distratto dall’evento mediatico della settimana, che nella mia personale classifica si è attestato solo al terzo posto. Venerdì, al ritorno dalla parrucchiera, ho acceso la televisione per tre minuti, per vedere almeno un attimo della cerimonia inaugurale.

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Prescindendo dalle questioni meramente politiche e dagli aspetti legati alla comunicazione, che approfondirò domani;ciò che ha attratto la mia curiosità, as usual, è stato il lato relativo al costume. Pertanto, non vedevo l’ora di osservare le First Lady, i loro look, i loro sguardi, come si sarebbero comportate tra loro. Anche se dalla signora Obama mi sarei aspettata che fosse meno impacciata nel ricevere un dono dalla nuova inquilina della Casa Bianca: ha governato per due mandati un paese complesso come gli Stati Uniti e non sa come gestire un vassoio d’argento di Tiffany??

Non nascondo di avere sempre ammirato la presenza scenica della signora Trump. Reputo che una bella donna, elegantemente vestita, sia piacevole da guardare ed attiri l’attenzione. Ed ora vorrei evitare il ginepraio di elucubrazioni secondo cui il concetto da me espresso sia superficiale.

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La bellezza rappresenta un’educazione all’estetica ovvero un’educazione al gusto, solletica l’animo, lo rinfranca e lo gratifica; la bellezza serve ad interpretare il significato delle cose, la Bellezza significa riconoscere il senso delle cose, l’identità delle nostre relazioni. Quando uno vede e capisce cos’è la storia di una città, lo capisce attraverso l’arte. Questo è il senso della Bellezza, una continua interrogazione sulla funzione delle cose. L’arte ha la funzione specifica di trasmetterle proprio attraverso la Bellezza (come disse in un seminario a cui assistetti con passione,il professor Zecchi). Pertanto è stato un piacere ammirare questa splendida donna abbigliata con una tenue tonalità di celeste, in un total look Ralph Lauren, (gli esperti davano per scontato che la nuova First Lady indossasse un look per lei creato dal più patriotico degli stilisti statunitensi), con decolletes e guanti in pelle ton sur ton. Questo outfit ha immediatamente fatto pensare ad un omaggio a Jakie Kennedy, indiscussa icona di stile, che indossò una tonalità simile per la medesima cerimonia all’atto dell’insediamento di JFK, e che annoverò tra le centinaia di abiti indossati, un completo rosa, con un collo molto affine a quello del capo in questione. Reputo sia stato un doveroso omaggio ad una delle donne più eleganti d’America e non un volerla banalmente emulare, concetto espresso dai detrattori della Signora Trump. Semplicemente incantevole questo look, e di tale contrasto rispetto al rigoroso cappotto nel più classico nero, indossato nella commemorazione ai caduti, un capo di ispirazione militare, abbinato ad un tubino della stilista newyorkese Norisol Ferrari ( figlia di un veterano, pertanto una scelta non così casuale). Per la prima serata di gala, invece, giovedì sera, Melania ha optato per un abito dello stilista libanese con base a NY, Reem Acra, un abito lungo ed accollato con maniche molto evidenti, nella tonalità cromatica preferita dalla famiglia Trump : l’oro. E per gli Inaugural Balls è ancora elegantissima. La First Lady incanta tutti i presenti con il suo abito in crêpe, con spalle scoperte e uno spacco sensuale, disegnato in collaborazione con lo stilista francese Hervé Pierre (il designer, che fino a febbraio scorso era il direttore creativo di Carolina Herrera).

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E sulle note di My Way di Frank Sinatra balla con il marito Donald Trump, il nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America. Impossibile non citare il magnifico abito di Carolina Herrera indossato da Ivanka Trump, figlia prediletta del tycoon, che per qualche mese sostituirà Melania nella vita pubblica del paese, sino al termine dell’anno scolastico del piccolo Barron, primognito della coppia presidenziale. Ritengo che la prova sia stata decisamente superata e che in fatto di look, con questa nuova coppia presidenziale, ne vedremo delle belle.

Emanuela Arcidiacono

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Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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