Nelle “puntate” precedenti abbiamo visto come la cascina e i campi siano elementi fondamentali caratterizzanti il nostro paesaggio agricolo, e con questo articolo termineremo il discorso parlando di un altro elemento importantissimo : l’acqua, fonte vitale per tutti gli essere viventi.
Fortunatamente, nelle nostre vallate, è evidente l’abbondanza di rogge, risorgive e canali che costituiscono una grande risorsa per l’agricoltura e la biodiversità. Una tale ricchezza, congiuntamente allo sforzo dell’uomo per sfruttarla al meglio, ha nel tempo permesso uno sviluppo agricolo storicamente importante .
Le acque superficiali sono rappresentate in primo luogo dal Fiume Ticino che nasce in Svizzera presso il Passo della Novena e sfocia a Linarolo (PV) nel Po, di cui è il primo affluente per portata. Dal fiume prendono vita numerosi canali artificiali, un tempo impiegati per i trasporti oltre che per l’irrigazione. Tra di essi il Naviglio Grande .
Il Naviglio Grande rappresenta il canale artificiale più importante. Iniziato nel XII secolo, raccoglie le acque del Ticino all’altezza circa di Tornavento, si dirige verso Abbiategrasso e successivamente verso Milano, dove entra in Darsena. In passato rappresentava una via di comunicazione e trasporto fondamentale, creando un collegamento diretto col Lago Maggiore e quindi i passi alpini e la Svizzera. All’altezza di Castelletto di Abbiategrasso si separa dal Naviglio Grande, dirigendosi a sud, il più recente Naviglio Bereguardo, anch’esso via d’acqua importantissima per il collegamento con il Po, prima della costruzione del Naviglio Pavese.
Oggi i Navigli , con la loro atmosfera ed il loro fascino, assumono una valenza storico-culturale, giocando un ruolo chiave nella promozione del territorio. Oltre alla rete idrica principale, il territorio è attraversato da un intrico di canali di portata inferiore che conducono le acque d’irrigazione direttamente ai campi.
Tipici del nostro territorio sono le risorgive e i fontanili. Una risorgiva è una sorgente di acqua dolce di origine naturale tipica dei terreni di piana alluvionale, come gran parte delle pianure italiane. L’uso del termine risorgiva è corretto quando l’affioramento è spontaneo, mentre si dovrebbe usare il termine fontanile quando l’affioramento è di origine antropica. Essendo acque sotterranee che risalgono in superficie quando incontrano materiali impermeabili, possiedono la caratteristica di avere una temperatura dell’acqua costante compresa fra i 9 – 10 °C in inverno e i 12 – 15 °C in estate. Questo ha permesso l’instaurarsi di tecniche di coltivazione caratteristiche come la marcita (argomento che affronteremo nei prossimi articoli) . Dal punto di vista ecologico, i fontanili e le risorgive contribuiscono alla conservazione di flora e fauna tipiche di questo ambiente.Legati all’attività irrigua sopravvivono i mulini, ormai in disuso ma altro elemento fondamentale del nostro territorio. Un mulino (o molino) è uno strumento che produce un lavoro meccanico derivato dallo sfruttamento di una forza(prodotta dall’energia elettrica, dal vento, dall’acqua o dalla spinta animale/umana). Tale lavoro meccanico è utilizzato per la macinazione di cereali (per esempio per la produzione di farina) o altre materie prime. Per estensione il termine designa anche la struttura che ospita la strumentazione del mulino. Anche nella forma colloquiale e dei detti : “chi va al mulino si infarina”, si riferisce proprio all’edificio che ospita le macchine dedicate alla macinazione.
Anna Schiorlin