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Dall'archivio:

“La Patria di un uomo è il posto dove è nato”, continua la nostra storia delle Vie turbighesi

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“La Patria di un uomo è il posto dove è nato”, diceva Gianni Brera. Sono nato in Via Pa-trioti, l’ultima Via ‘in evidenza’ scritta su questo blog e riportata anche su Facebook. Quella che fu la mia abitazione – nel cortile del Zito – è ancora là, tale e quale. Sono en-trato a visitarla qualche tempo fa e ho sentitto ancora l’odore famigliare. E da qui ripar-tiamo per andare avanti, con l’intento di arrivare ad elencare tutte le Vie turbighesi che hanno accompagnato nella vita migliaia di persone. Loro se ne sono andati, ma i loro luoghi sono ancora lì e a volte mi capita di vederli girovagare come facevano nel tempo andato perduto.

109 – PIANTANIDA (famiglia nobile)
Collega la Via De Cristoforis con la Via XXV aprile e fu denominata con delibera 68 nel Consiglo Comunale del 29 settembre 1985, al tempo dell’urbanizzazione del Belvedere. Antica casata milanese, ebbe anche importanti riflessi locali e si legò ai De Cristoforis. Recentemente, nel convegno che si è tenuto a Castelletto di Cuggiono su Villa Clerici, oltre a Luisa Vignati e Matteo Turconi Sormani, era presente anche Tomaso Gray De Cristoforis che può vantare il titolo di marchese un tempo dei Piantanida. Ma andiamo per gradi. I fratelli Daniele e Giovan Battista Piantanida, nella seconda metà del Seicento, furono investiti del feudo di Cuggiono Minore con diritto di trasmissione per maschi primogeniti. Contemporaneamente vennero insigniti del titolo marchionale e così Daniele Piantanida decise di costruirsi il suo palazzo a Cuggiono (l’antica sede Cariplo, oggi Banca Intesa).
La successione feudale si protrasse nei secoli finché Giuseppina Piantanida, all’inizio dell’Ottocento, si maritò con il capitano Tomaso Giuseppe Maria De Cristoforis. Successivamente, il marchese Gerolamo Piantanida di Cuggiono Minore (Cuggiono Maggiore era infeudato ai Clerici), privo di prole maschile e volendo conservare il lustro del proprio nome, mediante un atto notarile del 1° maggio 1824, adottò per figlio il nipote Tomaso, marito dell’amata Giuseppina e trasferì in lui i titoli e le armi gentilizie del suo casato. E’ per questa ragione che tra gli stemmi nobiliari esistenti sotto il triportico del palazzo De Cristoforis (oggi sede comunale) compare anche quello della nobile famiglia Piantanida.
110 – PIAVE
Collega la Via Milano con la Via Fermi. Fu il podestà Ermenegildo Carnevali che, con delibera n. 72 del 14 dicembre 1935, denominò Via ‘Duca d’Aosta’, il “tratto di strada che da Via Volta, dopo la centrale idroelettrica della Socità Lombarda, va verso la conceria Allevi e la casa Torno”. La denominazione della Via fu successivamente mutata in via Piave, in ricordo della strenua resistenza degli Italiani sulla linea del fiume.

111 – PIEMONTE
E’ una diramazione della Via Lombardia (che collega la Via Milano con la Via Molinara). E’ una strada chiusa la Via Piemonte che conduce ai condomini ‘Bonavera’ realizzati negli anni Settanta del secolo scorso. La Via fu così denominata – al tempo dell’istituzione delle Regioni – con delibera n. 120 del 28 settembre 1971.

FOTO Affresco del triportico esistente nel palazzo comunale. In alto lo stemma dei De Cristoforis, dal quale il palazzo prende il nome; a sinistra quello dei Piantanida, feudatari di Cuggiono Minore; a destra, l’emblema dei Piatti che nel Cinquecento realizzarono la matrice originaria dell’edificio, con la bellissima ghiacciaia lombarda prospiciente l’attuale Via Roma.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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