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‘La cucina milanese al tempo dei morti’: la ricetta di Pietro Pierrettori

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Dal presidente della Pro Loco una interessante ricetta direttamente dal passato

MAGENTA – L’abbinamento della carne di maiale coi ceci è una tradizione antichissima che in pianura padana accompagna il periodo di festeggiamento dell’1 novembre, nonché della ricorrenza del 2 novembre e dei defunti.

In diverse trattorie del Piacentino, in questi giorni, si propone un piatto tradizionale e succulento come le costine di maiale coi ceci.

E a Magenta e zona, dopo il nostro elogio alla cascina Bullona e a Stefano Viganò che NON celebrano la notte di Halloween, da più parti si sta tornando a rievocare la tradizione (specie a tavola).

In questo caso riprendiamo un post tratto dalla pagina Facebook di Pietro Pierrettori, presidente della Pro Loco di Magenta, che ci parla del ‘supon di mort’.

Vediamo di cosa si tratta..

“La cucina milanese del “tempo dei morti”.
Il piatto di questi giorni ha radici di oltre due secoli fa.
Diversi i nomi: “carne e lard”, “tempia e scisgiar”, “supon di mort”.
Semplicemente tempia e/o 
spalla di maiale con i ceci.
Perché​ i ceci?
Le origini sono ancor più lontane.
I Romani, nei giorni in cui ricordavano i morti, erano soliti lasciare, come omaggio, sulle sepolture, un piattino con dei ceci.
La cultura contadina lombarda vedeva l’utilizzo del maiale (e novembre era il mese della macellazione).


I ceci secchi, ammollati per ventiquattrore, vengono bolliti.
La spalla che ha uno strato di carne, uno di grasso e la cotenna (ecco perché​ carne e lardo)viene rosolata con cipolle, sedano, carote e odori, poi coperta d’acqua e
del liquido di cottura dei ceci, indi lessata.
Al termine si uniscono carne e ceci e legati con qualche minuto di cottura.
Nella fondina una fetta di pane giallo o casereccio. Spolverata di pepe e buon appetito.
Lo faceva mia nonna, poi mio papà, poi ho cominciato io e spero che in famiglia, si continui.
Ma cosa volete…in nome di Halloween si esaltano culture estranee per dimenticare le nostre.
Le “novelle spose e casalinghe” sanno tutto su cous-cous, ma non sanno neppur cominciare un risotto con lo zafferano…..
Che tristezza.
Io, nel frattempo…..mangio”- Pietro Pierrettori

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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