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Dall'archivio:

“Il corsivo, encefalogramma dell’anima”

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

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RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO – Il libro “Il corsivo, encefalogramma dell’anima” (Ed. Memoria del Mondo) è stato presentato nella serata di martedì, 4 luglio, presso “La casa nel bosco” all’interno del parco di Casa Giacobbe.

Siamo stati ospitati dall’Associazione Eureka e ci ha presentato il sindaco Chiara Calati.

Scrivere a mano potrebbe sembrare qualcosa di antico, quasi di medievale, perchè non è così? Parlare di scrittura manuale nell’era dei tablet può sembrare in effetti un discorso nostalgico, in realtà è un discorso modernissimo: le neuroscienze, proprio in questi ultimi anni, hanno dimostrato con tutta una serie di studi e ricerche l’importanza della scrittura, in particolare di quella corsiva. Il cervello non apprende soltanto se immagazziniamo concetti da un punto di vista meramente linguistico e mentale, ma apprende se permettiamo alle mani di muoversi. Imparare a scrivere in corsivo ha da sempre permesso la sequenzialità e la linearità del pensiero; oggi, epoca in cui si scrive soprattutto in stampatello o con la tastiera, stiamo assistendo ad un impoverimento delle facoltà mentali. –

Perché non si è più in grado di scrivere a mano? L’utilizzo massiccio della tecnologia ha sostituito in parte le abilità umane di base. É cambiata la società e con essa anche la tipologia di gioco: prima si giocava soprattutto all’aria aperta con giochi tradizionali, oggi bambini e ragazzi passano il tempo davanti a youtube e si ritrovano insieme per sfidarsi con la playstation. Ciò impedisce di sviluppare la motricità fine e la destrezza manuale, prerequisiti fondamentali per imparare a scrivere. Così i bambini giungono spesso in Prima Classe Primaria non pronti, non “maturi” dal punto di vista motorio e presto emergono le difficoltà. –

In questi anni avete svolto delle sperimentazioni. Ce ne parlate?  “Una sperimentazione volta all’avviamento al gesto grafico e alla prevenzione della disgrafia e dei disturbi di apprendimento in generale è stata svolta in numerose scuole del territorio in cui l’obiettivo è stato quello di aiutare i bambini a consolidare quelle abilità di base così necessarie ed utili per affrontare l’apprendimento della scrittura. I bambini sono stati seguiti a 4, 5 e 6 anni in modo assolutamente ludico attraverso una didattica divertente e motivante che ha permesso loro di sentirsi sicuri di sè e di costruire un’autostima personale. L’attenzione è stata in particolare rivolta ad aspetti spesso trascurati nella didattica quali una corretta impugnatura e postura, giochi per sviluppare le abilità spaziali e largo spazio al pregrafismo.

Dall’esperienza professionale nella rieducazione della scrittura si è infatti notato che una scorretta prensione dello strumento grafico è spesso causa di dolori articolari e disgrafie. I bambini hanno imparato a scrivere in corsivo tracciando forme in aria, utilizzando i pastelli a cera e soprattutto divertendosi. Abbiamo, inoltre, svolto una sperimentazione con la squadra nazionale del Tiro a segno di Novara per preparare i ragazzi (dagli 11 ai 18 anni) alle gare, con risultati molto positivi.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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