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Il Centrodestra, la lista civica che non c’è e la possibile ‘spalla’ di Progetto Magenta

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

MAGENTA – Un amico magentino che conosce le vicende politiche della nostra città, qualche giorno fa, ci ha fatto una confidenza: ‘Due anni fa, quando è iniziata l’avventura di Progetto Magenta, sarebbe stata buona cosa coinvolgerli nel progetto di città del centrodestra’. L’osservazione  fatta dal nostro osservatore che teniamo volutamente anonimo, non è così campata per aria. E si riferisce al rapporto di cordiale amicizia e reciproca stima che c’è da tempo tra Luca Del Gobbo, oggi Assessore di Regione Lombardia e per un decennio sindaco di Magenta e Silvia Minardi, leader di Progetto Magenta e in passato capogruppo del PD.  La Minardi quando sedeva tra gli scranni del Consiglio comunale cittadino non ha mai fatto sconti a Del Gobbo. Ma sempre in un clima di rispetto istituzionale. Il brodo di coltura è il medesimo, quello della vecchia e indimenticata ‘grande balena bianca’ democristiana. Così come l’orizzonte valoriale dei due non è così distante. Certo, il nostro ‘osservatore’  si è spinto un po’ troppo oltre, ‘consigliando’ una Minardi candidata sindaca di tutto il centrodestra. Ipotesi obiettivamente  difficile da far digerire soprattutto a Lega Nord e Fratelli d’Italia. Ma senza dubbio che in vista di un possibile ballottaggio ci si possa almeno ‘sedere ad un tavolo e discutere’ con Progetto Magenta non la vediamo come una cosa impossibile.  Pur ribadendo il proprio civismo e la propria equidistanza tra i due blocchi (centrodestra VS centrosinistra) è pur vero che Progetto Magenta se vorrà uscire dalla mera testimonianza politica, dovrà scegliere da che parte stare. E ad oggi anche in considerazione della dinamicità e proposività di alcuni suoi esponenti, ci pare che il dialogo con il centrodestra sia più fattibile. Mentre sul’altra sponda, se non fosse per questioni di puntiglio e caratteriali, l’alleanza tra Razzano (ops.. Invernizzi) e Rescaldina, sarebbe cosa fatta.

Non fosse altro perché la stessa candidata sindaca Chiara Calati in lista con Magenta Popolare presenta molti punti di contatto con la collega Minardi.  Quanto meno per quel che riguarda l’idem sentire rispetto ad alcuni valori e principi. In politica niente è impossibile. Quindi, pur augurando a Progetto Magenta le migliori fortune in questa corsa in solitaria, tornando coi piedi per terra, non escluderemmo che dal 12 giugno si apra un confronto con il centrodestra in vista del 25 giugno.

Una mossa tardiva, rispetto alla lettura del nostro osservatore, ma che aiuterebbe il centrodestra a sfondare al centro. E soprattutto che permetterebbe di  colmare – questo lasciatecelo dire – una lacuna dell’attuale raggruppamento capitanato dalla Calati: la mancanza di una lista civica di sostegno. Non ce ne voglia Salvatore Costanzo e la sua Rivoluzione Cristiana, ma nel cartellone pro Calati, avremmo visto molto bene una lista civica del Sindaco anzichè la sua ‘bandierina’. Un soggetto civico ma in grado di aggregare persone di area centrodestra, professionisti, figure conosciute in città che avrebbero potuto portare consensi fuori dagli schemi tradizionali della politica. Questo non è stato fatto e il centrodestra si ri-presenta al cospetto dei Magentini con la vecchia formula. Che, beninteso, è sempre meglio della scelta suicida del 2012.

Progetto Magenta, allora, secondo questa prospettiva un po’ visionaria ma non troppo,  potrebbe colmare almeno in parte, questa criticità. La politica si sa è l’arte dell’impossibile. Perciò mai dire mai…

F.V.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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