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Casette sì o casette no, per Natale? Magenta si interroga

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

La proposta scaturita dall’incontro coi commercianti nei giorni scorsi fa discutere

 

MAGENTA – Casette natalizie sì o casette natalizie no? La proposta, non è ovviamente la sola, è emersa venerdì scorso durante l’incontro tra commercianti e Amministrazione comunale in vista dell’ormai prossimo Natale.

Da un lato Chiara Calati e l’assessore Alfredo Bellantonio (peraltro, come tutti sanno, commerciante..), dall’altro gli esercenti.

E una delle proposte che ha fatto discutere è il posizionamento, in centro storico,delle classiche ‘casette natalizie’, quelle che spopolano ai mercatini di Bolzano e dell’Alto Adige.

A carico dei commercianti, s’intende. Una proposta che ha suggerito a Progetto Magenta,il gruppo di Silvia Minardi, una riflessione:

“E’ un onesto tentativo improntato alla collaborazione tra istituzioni ed esercenti, salvo il fatto che la proposta rivoluzionariamente innovativa partorita della nostra Amministrazione è – come dire – qualcosa di “trito e ritrito”, un già visto che più visto non si può. Ed ecco servite le “casette di Natale”, piccoli prefabbricati in legno gestiti e pagati direttamente dalle tasche dei negozianti magentini.
Alcune considerazioni sorgono spontanee.
La prima è: perché mai un negoziante dovrebbe accollarsi il costo del noleggio di una casetta, trasferirvi una quota a parte della propria merce, riscaldarla, illuminarla e pagare una o più persone per tenerla aperta nel tentativo di riuscire a vendere così la propria merce?
La seconda è: perché mai scimmiottare ben altri, più autentici e frequentatissimi mercatini, ricostruendoli in prefabbricati in quel di Magenta, dovrebbe attirare potenziali clienti in città?
Noi pensiamo che qualche casetta di legno non possa bastare.
Decisamente non può bastare”.

Come tutte le proposte nuove, anche quella di Bellantonio e del Comune è soggetta alle immancabili critiche. Ci sta, è così per ogni novità.

Oltre alle casette, è stata avanzata anche la proposta dei giovedì sera di apertura dei negozi, come avviene in estate. Cosa che ha suscitato la riflessione (critica) di Sabrina Spirolazzi, nota commerciante e titolare del Sabri 2.0 in via santa Crescenzia.

“Ogni singola casetta costa la modica cifra di 20 euro giornalieri per un totale di circa 800 euro, visti i giorni di utilizzo più iva, a ciò si dovrebbe aggiungere il costo di una persona che stia nella casetta, calcolando che il Natale parte dalla terza settimana di novembre, la cifra complessiva si aggira intorno ai 2500 euro più o meno, a meno che chi come me decida di chiudere la sua attività per il periodo e trasferirsi nella casetta, voglio inoltre vedere come fanno le clienti a mettersi in “mutande” e provare una gonna, ma è un dettaglio ovviamente.
Proposti anche i giovedì sera “invernali”, cioè aprire la sera… calcolando che il giorno dopo è lavorativo, il freddo, i bimbi che vanno a scuola, la trovo a dir poco un’“idea” esaltante”.

Casette sì o o casette no, insomma? Il dibattito è aperto.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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