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Assemblea Confindustria Alto MI: oltre il digital verso la nuova frontiera ‘Smart’. Ma il capitale umano resta fondamentale

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Alla Pietro Carnaghi di Villa Cortese,  si è tenuta iera, l’Assemblea Generale di Confindustria Alto Milanese

VILLA CORTESE – “Smart & Connetcted”. Era questo il titolo della consueta assemblea generale di Confindustria Alto Milanese che quest’anno per la terza volta consecutiva è stata ospitata in una grande fabbrica del territorio. Dopo la Candiani Denim di Robecchetto, la Tosi di Legnano, stavolta, è toccato alla Pietro Carnaghi, una realtà storica attiva da oltre 90 anni e che oggi ha portato il suo brand in giro per il mondo. La Carnaghi, infatti, è leader mondiale nella produzione di macchine utensili grazie al continuo sviluppo di tecnologie e idee.
All’assemblea di ieri sono intervenuti oltre 200 imprenditori del territorio oltre a diversi ospiti istituzionali. A cominciare da Giuseppe Scarpa, presidente di Confindustria Alto Milanese, Marco Grazioli presidente di The European House Ambrosetti, Flavio Radice direttore generale della Pietro Carnaghi, Luigi Casero vice Ministro all’Economia e Finanze. Hanno concluso i lavori l’Assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia Mauro Parolini con Vicenzo Boccia, presidente nazionale di Confindustria. Tutta la mattinata è ruotata attorno a come essere un’azienda 4.0. Ovvero, come sapere coniugare l’intelligenza delle macchine, le ‘infrastrutture digitali’, al know how della persona che non può e non deve venir mai meno.
“Le nostre aziende debbono essere smart non solo nei collegamenti digitali ma anche nelle infrastrutture e qui abbiamo ancora qualche inefficienza. Accanto alle autostrade digitali, dobbiamo essere connessi con le autostrade tradizionali” ha rilevato Giuseppe Scarpa. Che poi ha posto l’accento su un altro tema fondamentale, ovvero, la semplificazione: “Chi fa impresa deve essere tutelato e sostenuto. Non è possibile avere oltre 20 Comuni qui nell’Alto Milanese con oltre 20 regolamenti diversi”. Intanto, fortunatamente, dal mercato stanno arrivando segnali incoraggianti. Nell’ultimo anno, infatti, è stato registrato un + 22% negli ordini di macchine utensili. Anche sul versante della semplificazione, qualcosa si è mosso. Vedi l’accordo tra la Confindustria territoriale e il Comune di Legnano con lo scambio IMU/TASI sui fabbricati industriali, che è stato di recente tradotto in una risoluzione a livello ministeriale valida per tutta l’Italia. Certo, le ombre non mancano – a livello nazionale perché l’Alto Milanese su questo è una piccola ‘isola felice’ – vedi il tema della banda larga dove il nostro Paese è al 25 esimo posto su 28 a livello di Unione Europea. Anche se in Lombardia, di recente, sono stati stanziati 450 milioni di euro per la banda larga. “L’Alto Milanese deve diventare attrattivo rispetto alle aziende che vogliono investire qui – ha concluso Scarpa – con il programma Invest Lombardy abbiamo portato qui un’azienda turca, è un segnale di discontinuità significativo”. Alessandro Barlocco, primo cittadino di Villa Cortese ha ribadito la vicinanza degli enti locali: “E’ fondamentale che il Comune lavori per mettere le aziende nelle condizioni di crescere come impresa”. Marco Grazioli presidente di The European House Ambrosetti ha detto: “L’imprenditorialità non è una tecnica è un modo di vivere diverso”. Assai atteso l’intervento di Flavio Radice, direttore generale della Piero Carnaghi che ha prima di tutto ringraziato i suoi lavoratori. “Sono un patrimonio enorme, grazie a voi siamo arrivati a realizzare qualcosa come 40 impianti all’anno, con più di 1000 installazioni nel mondo”. “Oggi – ha continuato Radice – grazie a questo know how insegniamo negli Usa e in Germania a come costruire torni verticali (la Carnaghi è leader in questo settore dal 1970)”. L’altro aspetto centrale è la capacità di ‘fare rete’ sul territorio con i diversi interlocutori oltre che con le altre aziende del comparto. Oggi la Carnaghi costituisce così un ‘caso di successo’: 2.000 aerei lungo raggio che saranno prodotti nei prossimi 10 anni, 20 mila motori in 10 anni. Infatti, 70/80% della produzione è destinata al mercato di motore d’aereo, con clienti del livello di  Rolls Royce, Boeing, General Eletric e Safran. In altre parole, una realtà di assolutamente eccellenza che conferma la forte vocazione manifatturiera di questo territorio.

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